10 marzo 2006

Racconto la toscana che non sta nei depliant

Con molto piacere oggi ci occupiamo di Emiliano Gucci (e di una band di vecchie conoscenze) come si evince dall'articolo uscito ieri su "La Repubblica" di cui qui riportiamo ampi stralci:

Le librerie non fanno bene solo ai lettori, ma anche agli scrittori. Culicchia ha venduto migliaia di libri prima di pubblicarne uno, e per quella militanza oscura in mezzo agli scaffali ha conservato sempre una speciale gratitudine. Emiliano Gucci, che come Culicchia fa il commesso in una libreria, è d'accordo con lui "Stare in mezzo ai libri prima di pubblicarne uno mi ha aiutato a capire i meccanismi editoriali e a vivere meglio le mie aspettative di scrittore. E' come stare nella giungla insieme agli altri animali, invece che sognare chissà che." E a forza di stare nella giungla ci si è conquistato un posto tutto per sè. Trent'anni, molti mestieri alle spalle, chitarrista in gruppo punk rock, lo scrittore fiorentino ha appena pubblicato il suo secondo romanzo, Sto da cani (Ed. Lain-Fazi), una storia corale di amicizia e di amori, di scelte sbagliate e piccola criminalità, che David Fiesoli, Marco Vichi e Bobo Rondelli hanno presentato il 9 marzo alla Feltrinelli di Firenze. Intanto il suo libro d'esordio Donne e topi sta per diventare un film, "Ombre Rosse ha opzionato i diritti, sto scrivendo la sceneggiatura insieme a Jean P. Pearson, un regista canadese che vive in Italia" - prosegue Gucci - "scrivo racconti da una decina d'anni, alcuni hanno vinto alcuni piccoli premi che mi hanno incoraggiato ad andare avanti, ma esordire con una raccolta è difficile, così sono passato al romanzo. Rileggendo i miei racconti, che all'epoca mi sembravano bellissimi, mi sono accorto che dovevo ancora trovare un mio stile, liberarmi dall'influenza di certi maestri, quando ci sono riuscito il resto è venuto da sè. Gli autori che mi hanno fatto capire che poteva esserci uno spazio anche per me sono quelli che usano un linguaggio simile al mio, informale, immediato: Bukowskj, Hemingway, Fante, tra gli italiani Fenoglio, Bianciardi. Ma ricordo che quando uscì Tutti giù per terra di Culicchia mi sembrò una ventata di aria fresca. Racconto da sempre il mondo che conosco, come suggeriva Hemingway. È un mondo molto poco idilliaco e molto poco raccontato. Della Toscana si raccontano le sinuose curve del Chianti ma non della zona industriale di Prato. E in questo pezzo di provincia fiorentina un pò mediocre e marginale ci sento anche tanta ingenuità e buonsenso, un tipo di ignoranza mossa da sentimenti non cattivi. Quello che mi sta a cuore non è giudicare l'umanità che racconto, ma chiedermi quali possibilità le ha offerto la vita."

Fin qui l'articolo di Beatrice Manetti. A noi piace ricordare anche uno degli incipit che Emiliano ha messo in prima pagina. "Un bambino non è mai tutto suo padre, anche questo è un passo avanti". (Daniele Boccardi)

La redazione

4 commenti:

Anonimo ha detto...

il film su donne e topi mi incuriosisce...

Anonimo ha detto...

scritto con un canadese...mah.
speriamo bene

Anonimo ha detto...

Mi era tanto piaciuto Emiliano, qundo era venuto a Massa a presentare il suo primo libro, emi era piaciuto anche il libro; quindi sono felice per lui, che prosegue la sua avventura letteraria, spro che si faccia conoscere da più lettori possibili e poi una piccola soddisfazione per noi che lo abbiamo accolto con simpatia e fiducia.

Anonimo ha detto...

Io invece spero che esca il film e che vada come i suoi libri!

Auguri Emiliano in tutto quello che farai, era tempo che non leggevo un bel libro! A quando il tuo prossimo? Non ci lasciare senza per tanto eh!!

Auguri!