21 marzo 2006

In Maremma gli scrittori muoiono sempre due volte

Alcuni di voi, presenti di persona o informati dai siti e dal passaparola, ricorderanno al festival della letteratura resistente di Pitigliano, l'impegno assunto da Marcello Baraghini e da Stampa Alternativa a pubblicare Bianciardi com'era. Anzi, di più, Antonello Ricci lesse, magnificamente accompagnato da un trombettista jazz mentre nel far della sera scrosciava la prima pioggia autunnale, alcune delle profetiche lettere di Bianciardi agli amici in Maremma, scritte da Milano nei primi anni '60 "... qui continua il miracolo, dicono, tutti si comprano l'automobile, alcuni anche il panfilo, e di tutto il resto se ne fregano, ma non sono contenti; sono sempre incazzati... Fra vent'anni tutta l'Italia si ridurrà come Milano..." Grande era l'attesa per queste lettere non più ristampate da trent'anni. Ma a quanto pare in Maremma gli scrittori muoiono sempre due volte. Poco tempo fa il comune di Grosseto ha annullato un convegno su Bianciardi, adesso per incomprensibili difficoltà sorte con gli eredi viene annullato anche questo libro. A noi viene anche in mente, chissà perchè, Boccardi... comunque, sia maledetta Maremma e chi l'ama...

Ulisse

25 commenti:

Anonimo ha detto...

della serie; non si mette la cravatta ai maiali, non si danno i chicchi ai cinghiali, le perle ai porci etc. etc.

Anonimo ha detto...

siamo alla follia...

Anonimo ha detto...

Cari amici, anche a me spiace moltissimo che il libro con le lettere di
Bianciardi non esca, e me lo immaginavo. Io non conosco troppo questa
vicenda, e magari Marcello può spiegarcela meglio. Però mi sono fatto
un'idea, conoscendo tutti i miei polli. L'unica possibilità di fare
uscire il libro era quella di trovare un accordo con la figlia di
Bianciardi, che a quanto si dice è molto stretta sui diritti. Ora, il
discorso è semplice per come la vedo io (e qui rispondo a quanto chiede
David Fiesoli). Nell'ipotesi di Stampa Alternativa il libro appare come
se fosse di Terrosi, ma in realtà la prima edizione risulta intestata a
Bianciardi. Terrosi anche nella scheda bibliografica del servizio
bibliotecario nazionale ha una scheda secondaria come curatore. Ecco
cosa dice la scheda curata dal SBS: Autore:Bianciardi Luciano; solo nel
riferimento alle note generali appare il nome di Terrosi, identificato
come curatore. Ora, non so come si è mosso Marcello, ma qui le cose da
fare sono poche. O la figlia di Bianciardi lo pubblica lei, o non lo
pubblica nessuno.
A meno che lei non conceda a Marcello il diritto di pubblicarlo, in
seguito all'acquisto dei diritti (ma notoriamente non è questa la
strategia di Stampa Alternativa)o in seguito ad un accordo amichevole
tra lei e Stampa Alternativa (e magari gli eredi di Terrosi, che è
(ripeto) intestatario di una scheda secondaria come curatore, cioè al
meglio co-autore), ma non credo che questo sia avvenuto, o comunque non
ha funzionato. Mi chiedo se Luciana Bianciardi non abbia intenzione di
inserire le lettere nel progetto dell'Antimeridiano di ISBN (chi l'ha
visto? io con le mie magre finanze non posso permettermelo!). Il fatto è
che (purtroppo) i libri non sono di tutti. Magari non sarebbe male che
anche in Italia si parlasse di licenze Creative Commons. Io non sono
neanche troppo contrario alla pirateria editoriale, almeno nel caso di
autori scomparsi da tanti anni (ovvero anche sotto il limite dei 70 anni ) Però eviterei facili
vittimismi. Non c'è nessun complotto sulla maremma editoriale. Al
limite, beghe provinciali di paese. O si trova un accordo (amichevole o economico) o si pensa ad
altri autori, tutto qui. Cominciamo a fare fotocopie del vecchio libro
di Bianciardi e Terrosi, edizioni Il paese reale?
Un abrazo,
Alberto Prunetti

Anonimo ha detto...

caro alberto, si e poi si, nel senso che terrai ragione, e che forse l'unica è piratar e fotocopiar a questo punto, però ammetterai che è quantomeno un bizzarro caso il fatto che quando si va a toccare Bianciardi e Boccardi salta tutto in aria...o no? O è così per tutti?

Anonimo ha detto...

ci vuole pazienza.
che cosa sono in fondo 70 anni di fronte all'eternità?

Anonimo ha detto...

grande tozzi...ti vedrei bene anche nell'ufficio stampa di Prodone...in fondo in Fondo anche te hai ragione..

Anonimo ha detto...

Ragazzi, ma come potete dire che Bianciardi muore la seconda volta, proprio ora che è uscito il primo volume dell'antimeridiano? Ma l'avete letto, l'avete visto? o parlate a vanvera?
Alla presentazione del libro, fatta al cinema stella di grosseto, c'era un sacco di gente, voi c'eravate? forse è morto per voi, che vedete solo le cose del vostro orticellino, cioè di Baraghini (oh, ma s'è fissato coi morti st'editore?). Non capisco in base a cosa vi permettete di intromettervi nelle decisioni prese dai familiari di scrittori morti. Va beh che siete dei rivoluzionari, ma spetta alle persone a lui care decidere, no? Questo lo capirebbe anche un bambino. Eppoi dov'è tutta sta censura? Il premio Boccardi continua, e a quanto pare girano voci a Grosseto, che verrà presto ristampato. Di Bianciardi idem è stato ristampato tutto proprio in questi mesi, quindi? Qual'è il problema? La morte ce la vedete voi perché ce l'avete nel cuore? Oppure stravolgete gli eventi giusto per giocare un pò a fare i rivoluzionari che si spezzano ma non si piegano? Questo mi fa venire in mente una bella frase che ho letto proprio in questi giorni:
“Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero”
anonimo arabo.

Anonimo ha detto...

Alé, si parte!...

Anonimo ha detto...

I ragazzi del Fondo parlano a vanvera, hanno la morte nel cuore, sono rivoluzionari falliti. Tutto vero: ma penso che dopo tutto quello che hanno passato queste parole possono solo scivolare loro addosso. Però carissimo/a anonimo arabo, attento a dare loro dei disonesti, pensaci bene prima, conosci quello che hanno fatto. E visto che ti piacciono le citazioni medio-orientali, meglio se anonime: "il frutto della pace è appeso all'albero del silenzio".
Bella la Maremma, vero?

Anonimo ha detto...

Il frutto della pace è appeso all'albero del silenzio, ma voi lo mangiate poco :)

Anonimo ha detto...

dicono che la polemica sia il sale della vita...però mio nonno diceva anche che al peggio non c'è mai fine e che la mamma dei grilli parlanti(per non dire altro) è sempre incinta...sagge parole, che qui, se non fai niente sei un fallito, se fai sei un rivoluzionario fallito, se vuoi leggere Bianciardi devi spendere un mutuo, e in ogni caso c'è chi afferma che gli scrittori non scrivevano per i lettori ma per i genitori che devono deciderne che farne....lasciamo perdere, che Silvio è quello che ci meritiamo.....Pubblicità°°°°

Anonimo ha detto...

ma chi vi ha dato dei falliti? Mi sono perso qualche commento?
E chi ha detto che gli scrittori scrivono per i genitori? Certo spetta più a loro che ad altri decidere da chi far pubblicare e cosa, questo è talmente ovvio che non c'è bisogno di ripeterlo.
Ma vi ripeto la domanda:
spiegatemi bene, visto che sono duro, dove è tutta questa censura di cui parlate.
Io vedo autori di cui viene fatto un premio, un altro che viene pubblicato per intero (se non hai i soldi per comprartelo puoi andare in biblioteca).
Allora dov'è la censura.
Ripeto, può darsi che mi sbagli io, ma aiutatemi a capire.
Eppoi che c'entra Silvio? io campo di volontariato, se qualcuno vi critica non significa che sia berlusconiano!

Anonimo ha detto...

sì, di alcuni autori viene fatto un premio, dopo che dei rompipalle hanno insistito a un punto tale che è stato istituito, tranne poi doversene andare perchè a parere di qualcuno non erano consoni allo scrittore e alla sua sensibilità (!!!). Il convegno di Bianciardi a Grosseto è stato annullato dal comune per mancanza di fondi (!!!)la stessa figlia ha pubblicato l'Antimeridiano in polemica con i Meridiani Einaudi che pubblicano tutti meno che Bianciardi....questi sono i fatti, il resto son battute più o meno ganze... forse però non c'è censura più potente dell'autocensura...silvio? non c'entra niente se non come metafora del nostro livello, ma da fuori è quello che traspare, che ogni paese ha il governo che si merita, ma questo è un altro discorso si spera...

Anonimo ha detto...

Errata corrige: i Meridiani sono Mondadori

Anonimo ha detto...

la domanda è solo una: come mai la figlia di bianciardi non da l'ok? poi se i diritti sono suoi, non si può dire nulla.

Anonimo ha detto...

Vorrei osservare alcune cose. Anzitutto Ulisse col suo stile cattivello e non politicamente corretto ha suscitato un dibattito che ormai è andato ben al di là del blog; bene, quando si discute è buon segno, con tutto il rispetto per la bellissima e profondissima cultura araba con i suoi modi di dire e i suoi silenzi.Trovo risibile il rilievo che la nostra associazione si occupa solo di scrittori morti e Baraghini;(che c'entra? anche Hemingway e Scorza sono morti ma se ne parla sempre molto,) d'altra parte gli scrittori che stiamo presentando in questa fase- sabato Gucci, poi verrà Angeli, poi Ferrari,- sono molto vivi e non pubblicano con Baraghini. Il problema legale se Baraghini poteva o no pubblicare Bianciardi com'era, non solo non è così certo come afferma Alberto(mi meraviglio di te, davvero) e come Antonello contesta e come la iuan ha potuto fare nel 1985. E' che non mi interessa. Gelosie, scontri caratteriali tra Baraghini e Luciana Bianciardi? Non mi pare importante. Quello che è certo che qui siamo ridotti alla fotocopia di una vecchia edizione se c'è, allo sperare che la biblioteca ordini l'Antimeridiano, quando Bianciardi si faceva in 4 per far leggere i suoi libri e quelli che traduceva,e quelli che curava con la biblioteca viaggiante. Non si tratta di complotti o di vittimismo; è che siamo inondati dalle cazzate di Vespa, ministri semianalfabeti spiccano ordini di cattura contro i nostri scrittori all'estero, e qui neppure si può ristampare dopo 30 anni le lettere(e sì che ce ne sarebbe bisogno di rileggerle!)di Bianciardi. Pagare i diritti agli eredi sì, ma farne i becchini della nostra voglia di leggere assolutamente no. Non è un fatto solo maremmano? Siamo sicuri?

Anonimo ha detto...

interessanti le note di alberto - ma ci sarebbe da discutere - provo a
precisare alcuni punti

* la questione è stata effettivamente sottovalutata in sede di progettazione
editoriale; responsabilità, in questo senso, al 50% mie e di marcello
(attenuante per me: l'inesperienza in questioni di diritti d'autore;
l'esperienza di lungo corso editoriale diventa invece un'aggravante per
marcello; il fatto poi che marcello stesso, lanciando il libro in anteprima
sul sito, abbia fatto la sua consueta serie di sparate contro tutti e tutto,
compresa la casa editrice ex-cogita di luciana bianciardi (oggi "a
pagamento"), non credo abbia giovato molto nel proseguio della faccenda)

* la questione resta comunque complessa: il libro è di terrosi su bianciardi
o di bianciardi con terrosi in cabina di cura? che la scheda del servizio
bibliografico riconosca come autore bianciardi è elemento significativo,
perché ci ricorda che il libro è in realtà una sorta di collage epistolare
bianciardiano rispetto al quale il lavoro di terrosi fu prevalentemente di
montaggio e ricamo; d'altro canto mentre bianciardi era autore fin troppo
noto, terrosi era sostanzialmente uno sconosciuto; resta in ogni caso il
fatto che, nonostante la preponderanza (quantitativa e di qualità
letteraria) del materiale bianciardiano su quello terrosiano di cornice, è
proprio tale lavoro di montaggio-ricamo operato da terrosi a costituire
l'oggetto-libro "bianciardi com'era"; non a caso il frontespizio
dell'edizione 1974 (quella del paese reale), a dispetto della scheda
bibliografica nazionale, riporta proprio terrosi come autore; in altre
parole: il possibile esito di una querelle forense potrebbe essere non
lineare né scontato (parere dell'avvocato della casa editrice)

* ma la verità vera, tanto per dirla chiara, è che mentre 30 anni fa su
bianciardi era calato il sipario (ancora calato nel 1985, nei giorni della
riedizione di ianua, edizione non autorizzata ma tollerata dagli eredi
bianciardi), oggi bianciardi ha riconquistato appetibilità editoriale e
attenzioni critiche: guarda caso luciana bianciardi ha espresso l'intenzione
di ripubblicare a breve queste lettere nel prossimo antimeridiano
bianciardiano (impresa meritoria, direi); ma le sole lettere bianciardiane,
temo, non "bianciardi com'era" (e questo è un vero peccato)

* inoltre: ammesso (e tutt'altro che concesso, per come si è espressa la la
figlia di LB) che gli eredi bianciardi avessero concesso la loro parte di
diritti, restava il problema di gestire gli eredi terrosi: operazione
IMPOSSIBILE: una prima versione del libro (articolata in varie appendici,
secondo me interessantissima) è stata buttata nel cestino per essere
riuscita sgradita - ed è stata esperienza umiliante, credetemi,
sentir esprimere certi giudizi su 2 mesi di lavoro mio e di corrado
barontini senza poter replicare per "ragion di stato"; per me l'avventura
s'era chiusa lì...

* comunque, alla fine stampalternativa ha deciso di ammainare bandiera - secondo me ha fatto bene - molto educativa, questa
diseducativissima storia - anch'io non griderei troppo al complotto
editoriale, ma al tempo stesso sento che la mia amarezza non è solo e
soltanto un mio personale "lutto"...

* ps. il libro "fantasma" è comunque stampato, l'avete visto? sarebbe pure
un bel librino, nonostante tutto - ne volete una copia? in futuro sarà un
pezzo da collezione!

spero di aver fornito qualche chiarimento utile ed equilibrato

abbracci a tutti
Antonello

Anonimo ha detto...

Mi prenoto per una copia pirata, e non penso di essere l'unico....Bianciardi di contrabbando; penso piacerebbe anche a lui....un brindisi a Luciano!

Anonimo ha detto...

Sulla faccenda dei diritti sto zitto perché solo un legale può esprimere un giudizio.
Per il resto, io sinceramente non vi capisco, con tutto quello che ha scritto Bianciardi vi fissate sulle lettere, come se, per sapere "Bianciardi com'era" - non è che siete dei presuntuoselli a credere di saperlo voi e non la figlia? - sia necessario legger soltanto quelle e soltando in quell'edizione.
Mi sembra molto molto riduttivo, come mi sembra sbagliato parlare di autori che muoiono due volte mentre vengono ristampati, per non parlare poi delle MALEDIZIONI che fioccate alla gente di maremma -io vivo a Roma e non vedo l'ora di tornarci in maremma. E meno male che siete persone di PACE.
Leggendo questo blog, si ha l'impressione che vi fissate sul dito senza guardare la luna, e il mio intervento non vuol essere offensivo, ma di semplice stimolo.
Cito gli anonimi perché così son sicuro di non fare incazzare i parenti. In ogni caso, acnhe se non sono per niente d'accordo con voi, col vostro facile vittimismo, niente maledizioni, vi auguro tutto il bene del mondo e spero comunque che la cultura sia anche per voi uno strumento per renderlo migliore, questo mondo.
tolgo il disturbo da questo blog dagli orizzonti un pò limitati (perché non parliamo di tutto il resto che ha scritto Bianciardi?) anche se vi ho dato una bella mano per far salire gli interventi!

Anonimo ha detto...

Caro arabo romano maremmano, a dir il vero se non ho capito male si citava la canzone "Maremma amara", canzone di maledizione e d'amore(la dovresti conoscere, se no che maremmano sei?)e in ogni caso tutti siamo limitati e deficenti, TUTTI, se no scaglia la prima pietra, che la pace non è nè quella dei cimiteri nè quella di star sempre zitti...

Anonimo ha detto...

Fa male questo rancore, non me lo spiego. Faccio parte del Fondo quasi dall'inizio e non mi sembra di aver fatto male a nessuno. Tutti i nostri sacrifici non sono stati dettati da niente se non dalla passione, ma qualcuno ha il borsello un po' più vuoto. E ora sentire tutta questa rabbia, boh, non la capisco. Almeno grazie per aver fatto salire gli interventi...

Dario

Anonimo ha detto...

e comunque, no: quelli che la amano non siano maledetti. ma crescano così, sapendo di morire almeno due volte. vi abbraccio.

Anonimo ha detto...

Grazie Manu, ricambio con forza l'abbraccio....ma hai/avete visto che sta succedendo? Fiesoli ha recensito il librino (già stampato) sul "Tirreno", Abbiati sul "Giornale", un libro fantasma che non uscirà più...sì, questa è una storia che sarebbe piaciuta anche a Luciano, Daniele, Manuel Scorza, e che ci piace! Anzi, ci PIACE!!! come direbbe Luciana Bellini....Gero, brindo anch'io!

Anonimo ha detto...

si aggiunge a questa storia la recensione fantasma di daniele abbiati su Il Giornale. La recensione di un libro che non c'è: fantastico...
dal punto di vista legale, vi allego l'art.93 della legge, stranamente chiaro

Diritti relativi alla corrispondenza epistolare.

Art. 93

Le corrispondenze epistolari, gli epistolari, le memorie familiari e personali e gli altri scritti della medesima natura, allorché abbiano carattere confidenziale o si riferiscano alla intimità della vita privata, non possono essere pubblicati, riprodotti od in qualunque modo portati alla conoscenza del pubblico senza il consenso dell'autore, e trattandosi di corrispondenze epistolari e di epistolari, anche del destinatario.

Dopo la morte dell'autore o del destinatario occorre il consenso del coniuge e dei figli, o, in loro mancanza, dei genitori; mancando il coniuge, i figli e i genitori, dei fratelli e delle sorelle, e, in loro mancanza, degli ascendenti e dei discendenti diretti fino al quarto grado.

Quando le persone indicate nel comma precedente siano più e vi sia tra loro dissenso decide l'autorità giudiziaria, sentito il pubblico ministero

É rispettata, in ogni caso, la volontà del defunto quando risulti da scritto.

Dunque servono entrambe le volontà, di chi scrive e di chi riceve. ma è quantomeno paradossale che la figlia di bianciardi tolleri l'edizione di ianua del 1985 e questa no, tanto che -visto che si è trattato di una cessione vera e propria di diritti- sarebbe perfino divertente una causa che avesse come oggetto le lettere di bianciardi. lui ne riderebbe, certo. ma forse nemmeno troppo...

Anonimo ha detto...

(mettiamo il commento che l'editore Marcello Baraghini ha pubblicato sul suo sito di stampalternativa, a titolo,- Luciano Bianciardi, la seconda morte- in data 24 marzo)


Egregi signori,
per puro caso sono venuta a conoscenza della pubblicazione di alcune lettere di mio padre, Luciano Bianciardi, in un volume dal titolo Bianciardi com'era.
Vi informo che in base all'art.93 della Legge sul Diritto d'Autore, tale pubblicazione doveva essere da me autorizzata.
Vi invito quindi a contattarmi al più presto e nel frattempo A RITIRARE DALLA DISTRIBUZIONE IL LIBRO.
Luciana Bianciardi"

Il libro in questione, che sfortunatamente non potrà essere letto, almeno in una edizione come la nostra (accessibile anche per il prezzo di copertina), era precisamente:
Bianciardi com'era - Lettere di Luciano Bianciardi ad un amico grossetano, di Mario Terrosi, edito prima a Grosseto (Il Paese Reale, 1974) e poi, in anni recenti, da Ianua, casa editrice romana.
Ianua prima, dietro pagamento dei diritti, e i figli di Mario Terrosi poi, avevano acconsentito alla pubblicazione da parte di Stampa Alternativa nella collana Eretica.


Marcello Baraghini