18 dicembre 2010

Il 14 Dicembre, Travaglio, Saviano, e avvoltoi vari

Travaglio e Saviano sono due persone perbene e perbeniste di destra, non è una novità, nè uno scandalo, in fin dei conti aspirano a prendere il posto di questa destra estrema al potere , bigotta, razzista , mafiosa ; impresentabile insomma. Problema grande è quello di una opposizione parlamentare inesistente, legata al carro sventurato di Fini e Casini (e pure Rutelli, e anche il mafioso-buono Lombardo, tò! ) con i risultati appena visti, o che spera nella manna dal cielo ( i giudici o un meteorite impazzito ) per levarsi di torno il gran puttaniere dello scacchiere televisivo. Ma c'è una nota positiva: il popolo, visto che in giro non ci sono tanti miliardari da sposare o brioches da mangiare, sta cominciando ad arrabbiarsi sul serio, e si sa, un popolo affamato fa la rivoluzion ( Marx? no , Rita Pavone) . Il 14 dicembre è stata la Valle Giulia del precariato sociale e diffuso, l'inizio di una rivolta autorganizzata. Speriamo che sia solo l'inizio. Come sempre, abbiamo solo le nostre catene da perdere e un mondo nuovo da guadagnare!WMarx W Bakunin W Julian Assange !
Stefano

Il Telepredicatore

Valerio Evangelisti per Infoaut

Roberto Saviano ha scritto, nella sua unica opera narrativa, verità innegabili sulla camorra e sull'intreccio tra affari e malavita. Gliene siamo tutti grati. Ha però interpretato la gratitudine collettiva come un'autorizzazione a predicare sempre e comunque, anche su temi di cui sa poco o niente.Ecco che, su "Repubblica" del 16 dicembre, rivolge una "Lettera ai giovani" firmata da lui e, curiosamente, dall'agenzia che tutela i suoi diritti letterari. E' un'invettiva, a tratti carica di odio, contro i "cinquanta o cento imbecilli" che martedì scorso si sono scontrati a Roma con le forze dell'ordine che bloccavano il centro cittadino. La lettera appare il giorno stesso in cui un gruppo di manifestanti è processato per direttissima. Preferisco pensare che sia un caso, anche se tanta tempestività potrebbe sembrare sospetta. Non dimentico che, solo pochi giorni dopo l'attacco a Gaza e il suo migliaio di morti, Saviano era in Israele a tessere l'elogio di quel paese intento a difendersi dai "terroristi", analoghi ai camorristi che minacciano lui.Ma lasciamo correre, e lasciamo correre anche la connessione tra nazionalismo basco e traffico di droga, che lo stesso governo spagnolo dovette smentire. Veniamo agli scontri di Roma. E' proprio sicuro, Saviano, che i dimostrati fossero cinquanta o cento? Per di più vigliacchi, piagnucolosi, descrivibili come "autonomi" o "black bloc" intenti a imporre la loro violenza - che a suo dire li diverte - alla folla passiva e terrorizzata del corteo? Oltre a parlare in tv, dovrebbe ogni tanto guardarne le immagini. In questo caso avrebbe notato una folla ben più numerosa, e una manifestazione tutt'altro che pronta a sbandarsi in preda alla paura. Così come avrebbe rilevato, nei giorni precedenti, episodi del tutto analoghi a Parigi, ad Atene, a Londra e un po' in tutta Europa. "Autonomi" e "black bloc" anche laggiù?Ciò porterà, dice Saviano, a una limitazione degli spazi di libertà. Non considera che la libertà era già stata circoscritta, con cordoni tesi a proteggere i palazzi del potere da chi quel potere contesta. I dimostranti avevano annunciato che non si sarebbero lasciati imporre alcuna "zona rossa". Così è stato, nel preciso momento in cui si veniva a sapere che un governo discreditato aveva ottenuto la fiducia per pochi voti, grazie a espedienti inconfessabili. Una presa in giro per giovani che non scorgono alcun futuro, e vivono sulla loro pelle le conseguenze umilianti di pseudo-riforme modellate sulle esigenze dei privilegiati.La reazione è stata di rabbia. Come poteva non esserlo? Solo chi vive fuori dal mondo potrebbe attribuirla all'azione di "cinquanta o cento" imbecilli innamorati della violenza.Saviano, è noto, deve muoversi sotto scorta. Prima di lanciarsi in ulteriori predicozzi farebbe meglio a chiedersi se non si stia amalgamando alla scorta stessa, facendone propria la visione del mondo. Al punto da denigrare chi già subisce umiliazioni quotidiane, e di dire a chi detiene il potere ciò che ama sentir dire. Con tanto di menzione dell'agenzia letteraria, a tutela del copyright.

11 dicembre 2010

Mi fo prete

Perchè andare contro la propria, vera, natura?Molte volte mi è capitato di essere scambiato per un prete, per l'aria, l'abbigliamento, il modo di discorrere. Delle volte, persino all'Ortensia, mi hanno detto di non fare il prete. E allora basta, lo farò, almeno mi romperete le palle a ragion veduta. Tania( amica, ex barista dell'Ortensia) si è sposata con Willy in USA. A luglio vuole ripetere il rito per gli amici italiani in una oliveta del Chianti, e, saputo, che il sindaco può delegare consigliere comunale o persona che abbia i diritti politici e civili a sostituirlo, ha deciso che sarò io ad officiare. Così, dopo il Testimone ad Alberto, eccomi officiante matrimonio per Tania. Perchè precludersi una carriera a questo punto? Voglio esser ordinato diacono per celebrare anche i matrimoni religiosi, e poi, su , su, non poniamo limiti alla provvidenza. Del resto Benedetto x vi è vecchio assai....Stefano I fu Papa, tedesco, più di mille anni fa...Che ne dite?
Pax Vobiscum
Stefano II