23 marzo 2006

Lo stermino di una generazione

Trent'anni fa, un colpo di stato militare, nella colpevole acquiescenza internazionale, instaurava una feroce dittatura in Argentina. A differenza di quanto accaduto tre anni prima in Cile (per rassegnazione? Per assuefazione?) la portata del dramma non veniva colta in tutta la sua interezza per troppo tempo. Per lunghi anni solo le "pazze", le Madri di Plaza de Mayo, denunciavano i misfatti sempre più atroci e sistematici della giunta militare, alla disperata ricerca di notizie dei figli scomparsi, quasi tutti sui vent'anni. Addirittura nel 1978 i mondiali di calcio della vergogna venivano giocati a poche centinaia di metri dai luoghi di detenzione e tortura, mentre una intera generazione di giovani (non solo rivoluzionari o guerriglieri, bastava essere impegnati in un doposcuola per essere rapiti , torturati e spesso ammazzati...) trentamila, desaparecidos, gettati vivi da aerei militari nei fiumi e nell'oceano, ragazze incinte a cui venivano strappati i figli e dati in adozione a famiglie di militari o vicine al regime. Adesso il nuovo governo argentino ha deciso di portare davanti alla legge i torturatori, ha proposto di fare della scuola di meccanica della marina (uno dei lager simbolo di quell'orrore) un museo per non dimenticare; le Madri invece hanno proposto di farne una scuola popolare per i bambini di strada, un centro di arte per tutti, un posto vivo, come sarebbe piaciuto ai figli. Tra i numerosi libri ne è uscito uno negli ultimi mesi scritto da 5 donne sopravvissute a quel lager; Le Reaparecide ed. Stampa Alternativa, uno dei libri più belli che abbia mai letto, l'orrore sconfitto dall'umanità e persino dall'ironia femminile, dal coraggio di tornare a vivere e non dimenticare.
Trent'anni sono una vita. Forse anche per questo la Rai ha messo in onda una puntata de La Storia siamo noi dedicata all'Argentina ed alla storia di Enrico Calamai, un giovane diplomatico italiano che rischiando di persona aiutò a fuggire dal paese un centinaio di nostri connazionali ricercati dalle squadre della morte. Riscattando in parte l'onore di un paese che dava alla dittatura consiglieri della loggia P2 e Monsignori come Pio Laghi che bendicevano i generali assassini, mentre centinaia di giovani con passaporto o genitori italiani venivano fatti sparire per sempre. Enrico Calamai non a caso fu richiamato in patria, oggi un Piduista che ha fatto carriera diventando il nostro presidente del consiglio, direbbe che Calamai stava con i terroristi... Sì, la Rai ha trasmesso un buon pezzo di storia, peccato solo che l'abbia fatto tra l'una e le due di notte.

Stefano

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Tozzi, ormai ti conosco, non te ne uscire con la battuta - contentati che hanno mandato la puntata, che Paolo Rossi con Moliere alla stessa ora l'hanno cassato-

Anonimo ha detto...

non la farò.
ma non si chiamava calamai l'ambasciatore?

Anonimo ha detto...

Calamai o Cheli? chiedo scusa la memoria mi fallì...

Anonimo ha detto...

I Compagni morti sono nella mia memoria, stanno per sempre nella storia..

Anonimo ha detto...

Quello che è successo in Argentina in quegli anni è un orrore secondo forse solo al nazismo. Leggendo i libri di Massimo Carlotto, o Le Reaparecide, ti senti attanagliare da uno sgomento impotente, retroattivo, non attenuato neppure dalle mobilitazioni che facemmo allora (pochi, senza mezzi e stretti dalla fine del Movimento e del terrorismo in Italia) dal fatto che le Madri( e Nonne, che spesso hanno ritrovato i nipoti dati in affidamento dopo vent'anni....vi rendete conto?) abbiano oggi "vinto" con un governo oltre che civile finalmente democratico, che ha cancellato la vergogna di leggi che garantivano l'impunità ai torturatori....sì, l'Argentina finalmente fa i conti con la sua storia, come è già stato per il nuovo Sudafrica di Mandela, come NON è stato per la nostra italietta per i nostri anni ' 70 , che qui, anche dopo trent'anni, ci sono centinaia di persone in galera o in esilio a Parigi, alla mercè dell'idiozia di ministri fascisti e leghisti con la complicità dei centrosinistri....qui nessuno vuole fare i conti con la storia, che sarebbero assai duri per tutti, e allora si fa senza storia, si dimentica, si fa finta di niente, ma così ci precludiamo un futuro, per noi e quelli a venire. Da ragazzo pensavo che non volevo morire democristiano, adesso è il massimo che il mercato mi offre! Che qui , un socialdemocratico come Zapatero ( Zapatero, mica Marcos o Che Guevara!) non lo può vedere nessuno, neanche quel buffone di Bertinotti, che a confronto Boselli su PACS e diritti civili ci fa un figurone! Siamo un paese geneticamente di destra, retrivo, conservatore e bigotto! Se parla il papa nazzinger o il cardinal rovini, tutti zitti o d'accordo! I nostri nonni a confronto erano dei giganti; cantavano sull'aria della marsigliese strofe anticlericali, vietavano l'esposizione del crocifisso nelle scuole e l'ora di religione, confiscavano i beni ecclesiastici, e questo fino all'avvento del fascismo. In Spagna gli anarchici nel ' 36 quando difesero la repubblica dal colpo di stato di Franco, non solo fucilavano i preti, ma anche le statue delle chiese, perchè portavano con sè un mondo nuovo nei loro cuori, un mondo senza dio, nè stato, nè servi, nè padroni. Noi non facciamo manco ridere, che persino le barzellette(Livorno a parte) sono appaltate a Silviuccio. Ci incontriamo al massimo alla Coop, tra un minestrone surgelato ed uno yogurth, e se ci levano l'auto e il cellulare siamo disposti a sgozzare la mamma inferma.....Io me ne vo, non aspetto il 9 aprile, non sogno di partire e andare a vivere in un altro paese come uno dei milioni di sondaggi inutili afferma, il 33% degli italiani. No, io parto, sul serio, mi dispiace per voi che restate. Vi manderò una cartolina, anzi una e mail, va'.

Anonimo ha detto...

Enrico Cheli? Vuoi dire Enrico Calamai,il signor consolato, autore tra l'altro di "Nessun asilo politico".
Per il resto saluti da Lilian e Miriam, che stasera porteranno in piazza a Buenos Aires una copia de "Le Reaparecide" per farci essere in piazza con loro...

Anonimo ha detto...

Grazie Fiamma, un abbraccio anche alle autrici de "Le Reaparecide" e a tutti le Madri...e mi scuso ancora con Enrico Calamai per averlo ribattezzato....Paolino, se mi dici dove vai vengo anch'io, lo sai che mi hai convinto?

Anonimo ha detto...

Verrei anche io.. ma un po' perchè non ho le palle ( sai con l'età... ) e un po' perchè la penso come Majakoskij ( prima di suicidarsi ) resterò qui a non dargliela vinta nè ai preti nè ai falsi compagni ( figuriamoci a fasci e questurini... ).
Insomma sarò uno di quelli che riceverà le e-mail da Paolino ( ma chi è ? )

hasta siempre

Aldino, tragicamente sempre uguale a sè stesso

Anonimo ha detto...

fermi tutti.. se si organizzasse un bel pullman? Con tanto di chitarra e
"presciutto"? Io vi confesso che provo un profondo senso di smarrimento ad
essere italiana di questi trempi, il guaio è che sembra come una malattia
endemica che colpisce puntualmente il nostro popolo.. la mancanza di una
coscenza del diritto.. pigra tendenza al populismo..sì, anch'io sarei
proprio per mollare tutto e che ognuno andasse al suo destino.. ma proprio
quelle madri e quelle nonne, e quei rari servizi o articoli dell'una del
mattino (casualmente ho visto il servizio di raitre, ottimo) , mi riportano
alla storia, quella vera.. e un brivido alla sola idea di un altro
quinquennio becero-fascita, che sarebbe ancora più oscuro e devastante mi
riporta alla necessità del mio voto, di quello dei miei figli e dei miei
amici.. lo so, fa vomitare.. e ogni volta mi dico che è l'ultima.. ma non si
potrebbe partire il 10?

Anonimo ha detto...

Anch'io sono come te caro Aldo, non ho le palle: perchè sono una donna (espressione sempre poco felice per una del mio genere), perchè credo che valga la pena di vedere sempre come va a finire, anche se il tempo delle illusioni è finito, ma rimane sempre un "ottimismo" della volontà che molti troveranno ridicolo, ma che io sento dentro in maniera spontanea, forse me lo ha insegnato mio padre che però gli intimi chiamavano affettuosamente " rovescio".
Andare, fuggire, credo che queste fughe sono dentro di noi, bisogna farle quando è il momento, poi bisogna sempre guardarsi dentro per meglio guardare il fuori!
( ma che bella frase).
Per quanto riguarda la storia non affrontata dell'Italia è vero.... le connivenze, l'anomalia di questo paese ha fatto si che la sotria venisse dimenticata oppure, distorta, oppure vuotamente celebrata; un patto non scritto , ma mantenuto per qusi 60 anni e poi dagli anni '70 in poi. Ma noi siamo sempre vivi ed in qualche modo siamo ancora dei testimoni, almeno fino a quando l'alterosclerosi non ci mangerà tutto il cervello.
Un abbraccio a tutti i resistenti.
Antonella