28 marzo 2006

Donne normalmente straordinarie

Sapete chi ha inventato come simbolo dell'8 marzo il mazzetto di mimosa? Teresa Mattei, nell'immediato dopoguerra. Teresa è oggi una nonna ancora straordinariamente attiva che ama parlare con i giovani e confrontarsi con loro. Classe 1921, nata a Genova, studentessa antifascista e partigiana a Firenze, un fratello Gappista, noto chimico, morto nel carcere di via Tasso a Roma, fondatrice dell'UDI ha partecipato all'Assemblea Costituente a soli 25 anni. Radiata dal PCI ai tempi di Stalin. "Sì, ho inventato io il simbolo della mimosa. L'ho scelta perchè era un fiore povero che si trovava dappertutto in primavera, e non occorreva comprarlo, mentre i socialisti volevano proporre orchidee e violette, sul modello tedesco. Purtroppo oggi persino la mimosa è diventata commerciale, ma comunque è rimasta un simbolo. Quando scoppiò la guerra in Bosnia, per l'8 marzo, al posto delle mimose abbiamo fatto un nastrino giallo per raccogliere soldi per le donne bosniache; la Coop ci ha aiutato e per ogni scontrino ci ha dato mille lire e così abbiamo raccolto 10 milioni e abbiamo comprato una radio che permettesse ai bambini dispersi - con la loro voce - di ritrovare le loro mamme. La radio diventò l'unica maniera che avevano di ritrovarsi. E' da lì che ci è venuta l'idea di Radio Bambina, perchè la parola, la voce, è la prima comunicazione. Radio Bambina ha trasmesso da Ponsacco e da Firenze e dalle frequenze di molte radio libere, si è lavorato con migliaia di bambini, da tutte le parti. I bambini volevano fare radio perchè la parola ti dà anche un senso di responsabilità; se tu dici una cosa, come diceva Don Milani, ti senti responsabile, hai un progetto da comunicare. I bambini crescono bene se hanno progetti, non glieli devi dare tu, devono venir fuori da loro, tu puoi solo aiutarli. Il fine di Radio Bambina è creare emozioni. Un bambino ha detto - io con la radio sono più ricco perchè posso anche fare un viaggio sulla luna - Aveva capito la differenza con la televisione. Infatti il nostro slogan alla radio era - dall'immagine all'immaginazione- L'altra cosa importante è l'emozione. L'emozione deriva da una certa atmosfera, dal suono, dalla voce, che non è solo la parola; la voce è anche timbro, è un'emozione straordinaria e noi tutte queste cose le stiamo perdendo, invece è molto importante arrivare a capirle. Voi che siete giovani donne lo dovete sentire in modo straordinario perchè siete voi che potete salvare ancora il mondo da questa rovina, cioè, dire veramente ricominciamo tutto da capo, punto e a capo. E, a capo, per prima cosa ci sono i bambini". Amica di Teresa era Giulia Nocchi, una eterna ribelle, che pochi giorni prima di morire, nel marzo di due anni fa, rilasciava ancora interviste (Allora eran sberle, poi fu una primavera) scriveva libri e articoli anche per "Il Vernacoliere". Contadina, autodidatta, funzionaria del PCI e sindacalista fino a Matera dove diresse le lotte delle donne, fondatrice dell'UDI, scrittrice. "Dopo guerra noi donne ci siamo iscritte al sindacato, all'UDI, al Partito Comunista, ma mi viene da ridere a pensare il primo saluto che mi fecero i compagni quando andammo a chiedere la tessera - ah, bene, così spazzerete la sezione! - Se tornassi indietro rifarei tutto da capo. Andrei alle manifestazioni, come ho fatto sempre. Ricordo una manifestazione molto bellina per l'aborto a Roma. C'è ancora una foto con io, una ragazza grintosa ed un cartello contro il ginecologo - disgraziati! basta sfruttare le donne! -" Ricorda infine Mirella Vernizzi il suo stupore alle assemblee universitarie incontrando giovani donne che si pensavano rappresentanti della prima generazione di femminismo. Mirella, con schiettezza, domandò loro - Scusate, ma noi che ci siamo state a fare allora? -

A cura di Laura Fantone e Ippolita Franciosi dal libro (R)ESISTENZE -Il Passaggio della Staffetta, Morgana Edizioni

3 commenti:

Anonimo ha detto...

nella sua semplicità è davvero un gran libro..

Anonimo ha detto...

Fa piacere conoscere certe storie, fanno tutte parte di un filo rosso che ci lega tutte....

Anonimo ha detto...

gli uomini non cambiano (mia martini)