04 maggio 2006

Deja Vu


Deja Vu. Titolo azzeccato di una mostra fotografica e di una serie di proiezioni di filmati anni '70 al Casello Idraulico di Via Roma a Follonica fino al 15 maggio. Chiunque può cogliere in quei bianco e neri lo spirito di un tempo, di una stagione di grandi ideali, speranze, cambiamenti. Come ben spiegano alcune righe introduttive dell'ononimo dvd. Erano tempi in cui, pensate, in pieno centro i gruppi della sinistra extraparlamentare ed i collettivi di controcultura potevano tenere sedi aperte per anni, con affitti adeguati alle verdi tasche... Come sia andata a finire la grande ondata creativa e rivoluzionaria, non occorre ribadirlo; basta guardare cosa è diventata Follonica, l'Italia intera. Una cosa però colpisce, e ferisce tanto, troppo, di questa e altre mostre simili. Mentre scorri con lo sguardo i ragazzi e le ragazze con i capelli e le barbe lunghe, le gonnellone a fiori, le chitarre, i pugni chiusi, e ti sorprendi di ricordarne i nomi e le gesta, sei costretto a ricordare che molti, moltissimi di loro, non sono arrivati a trenta-quarant'anni. Falciati via dall'eroina, gestita dalla mafia tollerata dallo stato, rifugio per le delusioni, le repressioni e le aspettative frustrate di una rivoluzione di là da venire. Generazione desaparecida senza madri di Plaza de Mayo, senza possibilità di riscatto, spesso senza neppure ricordo. Troppo difficile ricordare e capire. Più facile l'oblio in un paese senza memoria storica. "Parlare, iperparlare / la ragione sragiona / e ha ragione / se i mentecatti vinceranno /non ci saranno più i pazzi / che ridono" Massimo Renzinelli Massa Marittima 1957- Follonica 1987
Stefano

8 commenti:

Anonimo ha detto...

una risata ci seppellirà....

Anonimo ha detto...

Grande Stefano. Io non c'ero e magari se c'ero dormivo. Però, boh, i tuoi racconti, quelli di Michele, mi fanno sorridere, mi emozionano, mi rendono un po' più vicini quegli anni e quegli odori.
Grazie

Anonimo ha detto...

E' stato un colpo al cuore le foto che correvano via una dietro l'altra, tra capelli, occhiali, di tanti anni fa.......quei volti erano tutti sommersi nel mio ricordo e sono usciti allo scoperto d'incanto,con tanta malinconia e anche qualche sorriso. L'autore poi ha pensato bene di condire il tutto con musiche adeguate anche "Imagine" ma che siete matti! C'ho la pressione alta, potrebbe essere letale per me!
Oh Paco guarda anche te di mettere tutto il tuo archivio dentro un cd così quei sorrisi non saranno rosi dai topi.

Anonimo ha detto...

eh, sì, altri tempi. anche se il tempo rende bello e indimenticabile un po' tutto, questo il rischio. fra un po' rimpiangeremo aldo moro e i suoi compari in todo modo. o forse si rimpiange la giovinezza?

Anonimo ha detto...

vero che si rimpiange in generale la giovinezza, ma in quei tempi c'è stato qualcosa di più importante, di straordinario, incancellabile; il sovvertimento dell'ordine (secolare) costituito. E questo in ogni settore, dalla musica al costume, dalla moda alla politica, passando dentro ogni famiglia, ogni paese, da bressanone a canicattì...e poi la gioia di far prendere la parola a chi non l'aveva mai avuta, far uscire le donne dalle cucine,le nuove tematiche come l'ambientalismo...succedevano cose da pazzi, come operai che sposavano ricche studentesse maoiste o ricchi borghesi che vendevano tutto per sostenere i giornali rivoluzionari... insomma, cadeva il cielo sulla terra....come poi sia andata a finire conta relativamente...la rottura storica c'è stata, indietro( si spera) non si torna....quanto a Moro è uno dei pochi che ha pagato per il sistema di potere; non mi faceva e non mi fa pena, nè tantomeno lo rimpiango anche se al peggio un c'è mai fine...ma qui si entra in un altro discorso su l'italia che si adegua sempre e comunque al contrario di quella che resiste.....

Anonimo ha detto...

grazie paco!

Anonimo ha detto...

già, ci sono almeno due italiette, una che prova sempre più debolmente a resistere ( ma in realtà ha introiettato il berlusconismo rampante) l'altra, peggio ancora, mentecatta, sanfedista, ignorante e conformista, che vota sempre per l'uomo della provvidenza o duce che dir si voglia...il fatto è che in italia non c'è mai stata nessuna rivoluzione( in francia due secoli fa!)ma, al più, delle rivolte e resistenze, e in più senza far mai i conti con il passato....la vedo grigia, anche dalla francia, saluti a tutti

Anonimo ha detto...

Sapete cosa vuol dire mettersi i jeans per andare a scuola?
Ebbene per me gli anni '70 sono stati anche questo, non doversi mettere più la gonnellina sotto il ginocchio con sopra il grembio color celestino stile commessa della coop, ma mettersi un paio di pantaloni, stretti, larghi, sdrucini, a zampa di elefante ,non importa!
Per me quello è stato il primo passo della mia piccola/grande rivoluzione.