12 maggio 2006

Ancora su Bianciardi

BIANCIARDI COM’ERA DI MARIO TERROSI
LA SFORTUNATA VICENDA DI UN’EDIZIONE FANTASMA
di Antonello Ricci


Ci sono avventure che nascono sotto un’infausta stella. Nel gennaio 2006 la nuova edizione del libro di Mario Terrosi, Bianciardi com’era, lettere di Luciano Bianciardi ad un amico grossetano, fresca di stampa è imballata nei magazzini dell’editore Stampa Alternativa. Pronta per le librerie. La macchina della promozione è pronta a scattare. Curata da Corrado Barontini e Antonello Ricci, arricchita da una pregevole introduzione di Pino Corrias, questa nuova edizione vede la luce nella collana Eretica (pp. 80, euro 9.00). Ma ancora sigillato negli scatoloni Bianciardi com’era è già un libro fantasma. Già in corso d’opera alcuni giudizi poco lusinghieri degli eredi Terrosi avevano convinto i curatori a modificare il progetto originale, sopprimendo una serie di (pur interessanti) appendici realizzate per l’occasione. Ora l’insofferenza dei Terrosi si sposta su alcune affermazioni di Corrias. Lo spiacevole episodio convince Marcello Baraghini ad allestire in fretta e furia una ristampa ‘preventiva’ del volumetto. Per evitare polemiche sterili e portare a compimento una piuttosto sofferta gestazione. Intanto Daniele Abbiati e David Fiesoli, sulle colonne rispettivamente de "Il Giornale" e de "Il Tirreno", recensiscono un libro che non c’è. E non ci sarà. È a questo punto infatti (appena in tempo per fermare la tipografia, per fortuna) che Stampa Alternativa riceve una mail di Luciana Bianciardi: la quale, in nome della legge (sul diritto d’autore), intima che il nuovo Bianciardi com’era (stampato a sua insaputa) sia tolto dalla circolazione. È la fine. L’editore, per risparmiarsi dispendiosi quanto incerti duelli in sede forense, decide di metterci una pietra sopra. Tombale. Non è una storia entusiasmante, a ripensarci. Diseducativa quanto intrigante. E certo siamo in molti a non farci una splendida figura.
Per esempio gli eredi Terrosi, i quali, prigionieri di una non-contrattabile immagine di Mario (rispettabilissima sul piano degli affetti, ovviamente; ma tutta da discutere sotto il profilo della biografia pubblica dello scrittore), hanno saputo dire ‘grazie’ solo alla notizia che Stampa Alternativa non si sarebbe ostinata per vie legali contro gli eredi Bianciardi.
Ma anche l’editore, che ingenuamente ha sottovalutato la questione del diritto d’autore proprio in un caso di autorialità ‘anfibia’ (eh sì, perché senza l’esile ma amorevole tessitura operata dal Terrosi sulle lettere bianciardiane Bianciardi com’era non esisterebbe, ma al tempo stesso il libro di Terrosi non si reggerebbe neanche in piedi senza quegli straordinari ‘reperti’ epistolari; a questo proposito sarà interessante ricordare che Bianciardi com’era nacque in realtà come capitolo di un più ampio, mai portato a termine omaggio collettaneo a Bianciardi da parte dei suoi amici grossetani).
Poi ci sarebbe la figlia di Bianciardi che, da tempo editrice in proprio, ha brandito con eccesso di legittima difesa l’arma del diritto d’autore, lasciando intendere chiaramente che rivali sul terreno dell’eredità editoriale paterna non ne gradisce (eh sì, perché le lettere di Luciano pare intenda stamparle proprio lei, a breve: opera senz’altro meritoria. Ma quale destino per Bianciardi com’era? Possibile che quel toccante omaggio all’amico scrittore appena scomparso, voluto in anni in cui Bianciardi non era più appetibile né per la critica né per il mercato, finirà condannato ad altri trent’anni di oblio?).
Infine, perché no?, anche noi curatori. Per aver pensato – solo pensato – che fosse cosa buona e giusta rendere nuovamente disponibile per i lettori italiani un piccolo libro pieno di passione. Evidentemente sbagliavamo.....
(continua su www.retididedalus.it )

3 commenti:

Anonimo ha detto...

siamo destinati ad attendere l'oblio...solo allora si potrà pubblicare tutto: quando non fregherà più un cazzo a nessuno...

Anonimo ha detto...

e di certo quell'ultima domanda sui curatori che si SAREBBERO comportati poco bene anche loro, è totalmente retorica, no?
Mah...
E una circolazione clandestina sarebbe molto molto difficile e molto molto irregolare, vero?
Avvocaaaato, pensaci tuuu..

Anonimo ha detto...

bè, vi ricordate le fotocopie che circolavano nella russia di breznev? internet ci dà una mano...