08 dicembre 2006

Un caso esemplare

Dina Huincaleo e Rogelio Fermin sono due indios Mapuche della Patagonia. La pelle cotta dal sole, dal vento, dal freddo, entrambi di mezza età, mingherlino lui, più cicciottella lei. Sono in Italia su invito dell'associazione Ya Basta! del Comune di Montebelluna, del Comune di Venezia, e della università di Siena, nonchè dalla nostra banda di fotografi e filmaker, che ha coprodotto con loro un video sulla lotta decennale per non farsi deufradare delle terre comunitarie che occupano dall'alba dei tempi, dagli scippi di multinazionali come Benetton (900000 ettari avuti illegalmente a due dollari dal governo argentino). Parlano lentamente e semplicemente, ma con estrema chiarezza; le promesse del nuovo governo, noti commentatori televisivi che si schierano al loro fianco tranne poi scoprire che hanno acquistato migliaia di ettari illegalmente, Benetton che preoccupato della campagna a loro favore in Italia promette di restituire 5000 ettari(!!!). No, non vogliono elemosine o pietismi, " c'è chi crede che la terra gli appartenga, noi sappiamo di appartenere alla terra. Queremos tierra, queremos dignidad, la tierra Mapuche non està en venta! " Ovunque vanno Rogelio e Dina incontrano della calda solidarietà, un abbraccio che nelle cene e proiezioni, dal Veneto alla Toscana, si concretizza anche in fondi che stanno permettendo la costruzione di una radio Mapuche, per dare più possibilità alla R/esistenza di questi senza voce. Ma quando sono arrivati all'aereoporto di Fiumicino Dina e Rogelio si son visti sequestrare dalla polizia i passaporti e negare l'ingresso perchè, ai sensi della legge bossi-fini, non avevano abbastanza denaro da giustificare un soggiorno in Italia! Se non si è ricchi o se non si è carne da macello lavorativa non si entra in Italia, specie se un poco scuri di pelle! I viaggi di solidarietà, cultura e scambio di esperienza, per i solerti funzionari dell'ordine non esistono! Son stati bloccati una notte e un giorno senza cibo ed acqua, senza un interprete, mentre la polizia negava al telefono e di persona agli organizzatori preoccupati della loro scomparsa di averli fermati! E sarebbero stati respinti in Argentina se il Comune di Montebelluna, il Comune di Venezia, l'associazione con i suoi legali, ed una parlamentare (Luana Zanella), non avessero alla fine sbloccato il sequestro dei delegati Mapuche.
Dina è la rappresentante della comunità di Leleque, che si ritrova a vivere in una vecchia stazione ferroviaria dismessa nel cuore della proprietà Benetton. Senza acqua luce o riscaldamento. Non possono tenere animali, sono circondati da recinzioni, per prendere l'acqua devono camminare kilometri perchè è loro proibito attraversare la "proprietà privata" dei Benetton. Tutto intorno prati ben curati, pista d'atterraggio per elicotteri, villa super con perfino le stalle riscaldate per cavalli di razza..........La verdad es tan dificil negarla como de esconderla....

3 commenti:

Anonimo ha detto...

alla faccia dei golfini progressisti di benetton e degli stronzi che lo lodano....

Anonimo ha detto...

è un disastro assoluto....

Anonimo ha detto...

anche il governo di "sinistra" della cilena bachelet li sta reprimendo, basta con queste pseudo sinistre all'italiana, riprendiamoci la sinistra!