08 novembre 2008

Ho visto....

Ho visto dopo tanti, tanti anni, gli studenti riprendersi le piazze, senza paura e sorridere felici.
Ho visto, come in un sogno, un nipotino di Malcolm X , Freddy Hampton, Bobby Seale, Hue P. Newton , George Jackson, Martin Luter King, diventare presidente degli USA, e la sua gente piangere di gioia....

Ho visto anche degli zingari felici


E' vero che dalle finestre
non riusciamo a vedere la luce
perché la notte vince sempre sul giorno
e la notte sangue non ne produce,
è vero che la nostra aria
diventa sempre più ragazzina
e si fa correre dietro
lungo le strade senza uscita,
è vero che non riusciamo a parlare
e che parliamo sempre troppo.

E' vero che sputiamo per terra
quando vediamo passare un gobbo,
un tredici o un ubriaco
o quando non vogliamo incrinare
il meraviglioso equilibrio
di un'obesità senza fine,
di una felicità senza peso.
E' vero che non vogliamo pagare
la colpa di non avere colpe
e che preferiamo morire
piuttosto che abbassare la faccia, è vero
cerchiamo l'amore sempre
nelle braccia sbagliate.

E' vero che non vogliamo cambiare
il nostro inverno in estate,
è vero che i poeti ci fanno paura
perché i poeti accarezzano troppo le gobbe,
amano l'odore delle armi
e odiano la fine della giornata.
Perché i poeti aprono sempre la loro finestra
anche se noi diciamo che è
una finestra sbagliata.

E' vero che non ci capiamo,
che non parliamo mai
in due la stessa lingua,
e abbiamo paura del buio e anche della luce, è vero
che abbiamo tanto da fare
e non facciamo mai niente.
E' vero che spesso la strada ci sembra un inferno
e una voce in cui non riusciamo a stare insieme,
dove non riconosciamo mai i nostri fratelli,
è vero che beviamo il sangue dei nostri padri,
che odiamo tutte le nostre donne
e tutti i nostri amici.

Ma ho visto anche degli zingari felici
corrersi dietro, far l'amore
e rotolarsi per terra,
ho visto anche degli zingari felici
in Piazza Maggiore
ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra.

Ma ho visto anche degli zingari felici
corrersi dietro, far l'amore
e rotolarsi per terra,
ho visto anche degli zingari felici
in Piazza Maggiore
ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra
Siamo noi a far ricca la terra
noi che sopportiamo
la malattia del sonno e la malaria
noi mandiamo al raccolto cotone, riso e grano,
noi piantiamo il mais
su tutto l'altopiano.
Noi penetriamo foreste, coltiviamo savane,
le nostre braccia arrivano
ogni giorno più lontane.
Da noi vengono i tesori alla terra carpiti,
con che poi tutti gli altri
restano favoriti.

E siamo noi a far bella la luna
con la nostra vita
coperta di stracci e di sassi di vetro.
Quella vita che gli altri ci respingono indietro
come un insulto,
come un ragno nella stanza.
Ma riprendiamola un mano, riprendiamola intera,
riprendiamoci la vita,
la terra, la luna e l'abbondanza.

E' vero che non ci capiamo
che non parliamo mai
in due la stessa lingua,
e abbiamo paura del buio e anche della luce, è vero
che abbiamo tanto da fare
e che non facciamo mai niente.
E' vero che spesso la strada ci sembra un inferno
o una voce in cui non riusciamo a stare insieme,
dove non riconosciamo mai i nostri fratelli.
E' vero che beviamo il sangue dei nostri padri,
che odiamo tutte le nostre donne
e tutti i nostri amici.

Ma ho visto anche degli zingari felici
corrersi dietro, far l'amore
e rotolarsi per terra.
Ho visto anche degli zingari felici
in Piazza Maggiore
ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra.
Ma ho visto anche degli zingari felici
corrersi dietro, far l'amore
e rotolarsi per terra.
Ho visto anche degli zingari felici
in Piazza Maggiore
ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra.
in Piazza Maggiore
ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra.

Claudio Lolli 1976-Luca Carboni 2008

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo pezzo di Lolli lo conosco bene...per qualche anno, maledetta adolescenza, non ho ascoltato altro...e da qui si spiegano tante cose, eh....

Anonimo ha detto...

Più facile un presidente come Obama in america che vedere degli zingari( o studenti, o operai, o precari, o donne o .....) felici in italia, paese di vecchi, invecchiati male...

Anonimo ha detto...

Sembra incredibile come le parole di certe canzoni possono essere sempre attuali.
E' il pregio dei poeti che hanno sempre una sorta di preveggenza!
E' l'inno degli zingari che forse non saranno proprio così felici, quando si svegliano nel gelo delle notti continentali nelle rulotte scassate,o la mattina quando nel fango dei campi devono uscire con le scarpe scalcagnate e cercare di portare i loro bimbi a scuola! Ma forse a volte sono più liberi di noi che "abbiamo sempre tanto da fare e non facciamo mai niente"
E poi oggi si può anche parafrasare la canzone così:
"Ma ho visto anche un uomo mezzo bianco e mezzo nero e anche un po' musulmano che è diventato presidente degli Stati Uniti d'America...."

Anonimo ha detto...

O che dici, un me la ricordo ...
a Massa ce l'avevano colla Uest Cost, noi quaggiù gli si dava di cantautori ... Lolli era uno dei più gettonati ...

ascoltati - oltre a questo bell'album del '76, gli Zingari felici ...appunto - quello stupendo e successivo dedicato al '77, al PCI traditore, al Movimento : DISOCCUPATE LE STRADE DAI SOGNI.

L'alba s'inventa un ingranaggio
Il sole lo unge con il suo grasso
L'alba s'inventa una ruota che gira
Respira compagno l'aria che tira
Respira compagno una goccia di grasso
Che esce da questo ingranaggio
Ma non respirarla con cortesia
E' la socialdemocrazia
E non respirarla troppo forte
E' la meccanica della tua morte,
la meccanica della tua morte,
della ...