17 gennaio 2008

Marco Di Noi, ci manchi tantissimo

Il 15 gennaio è morto improvvisamente a Roma Marco Di Noi, 35 anni, insegnante all'Università di Siena di teorie e tecniche del linguaggio cinematografico. Marco nonostante fosse così giovane, aveva già scritto numerosi libri sull'argomento, collaborato a riviste e giornali, girato cortometraggi. Dopo vari viaggi in Palestina, alla fine di novembre era stato felice per la prima dello spettacolo Al Kamandjati-il Violinista, con Moni Ovadia e Amira Hass all'Auditorium di Roma, spettacolo a cui aveva tanto collaborato. I suoi colloqui con Amira, gli incontri con i cineasti palestinesi, il dramma dell'occupazione:con i suoi racconti riusciva a trasmettere una passione civile. Questi sono alcuni degli aspetti di Marco che ricorderanno i colleghi, i suoi studenti, e tutti coloro, e sono tanti, con cui ha collaborato e si è speso senza sosta. Noi però vogliamo ricordare anche il "nostro" Marco, l'amico fraterno, che dopo una dura gavetta e i tanti lavori per mantenersi all'Università, non aveva mai smesso l'impegno dalla parte degli oppressi, l'amore per il cinema, la generosità naturale che aveva per gli altri. Il compagno che ci assisteva nei nostri progetti e cortometraggi, che veniva ad imbiancare la nostra comune casa a Siena, che ci portava il vino della sua Manduria e l'incoraggiamento nei momenti difficili. Marco, qui ancora non si riesce a crederci. L'ultima cosa che hai fatto è stata donare i tuoi organi. Ma il tuo sorriso, il tuo affetto, la tua persona semplice e bella, ci mancano e ci mancheranno tantissimo.

Stefano, Sandro, Patrizia, Christian e tanti altri da Siena

32 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ti ho mai sentito dirmi no, non posso, non ho tempo....eppure ne avevi da fare...soprattutto eri rimasto te stesso.

Anonimo ha detto...

Chi ha avuto la
fortuna di sentire la sua prorompente risata non lo può scordare
Addio Marco.
p.s. chi ha del materiale come foto, dediche, video,
commenti da inviare li mandi a questa mail che li
inseriremo nella sua pagina su internet.
miosire@yahoo.it

Anonimo ha detto...

Non si può morire così, quando ancora hai tanto da dare agli altri, quando sei così generoso e solare. E'assurdo. Ciao Marco.

Anonimo ha detto...

L’amministrazione provinciale ricorda Marco Dinoi

L’amministrazione provinciale ricorda Marco Dinoi, il 35enne docente universitario di Teorie e Tecniche del linguaggio cinematografico presso la Facoltà di Lettere di Siena, prematuramente scomparso in seguito ad un aneurisma.
“Marco Dinoi se n’è andato improvvisamente, lasciandoci impietriti” dicono in una nota congiunta Pietro Del Zanna, Assessore alla Pace della Provincia di Siena, Donatella Ciampoli, Consigliere Provinciale delegato sui temi della Pace, e Fausto Bertoncini del Forum Provinciale per la Cooperazione Internazionale). “Avevamo conosciuto Marco nell’aprile scorso – prosegue la nota - Era venuto a presentarci il progetto “Musica per la Palestina”. Il progetto nasce dalla cooperazione tra Al Kamandjâti (in arabo: il violinista), un’organizzazione no-profit franco-palestinese con sede a Ramallah (Palestina) ed Angers (Francia), e la Facoltà di Lettere e filosofia dell’Universtità degli Studi di Siena, l’associazione Prima Materia guidata dal compositore inglese Henry Brown e l’Associazione Liuteria Toscana. Al Kamandjâti, fondata da Ramzi Aburedwan nel 2002, si occupa della creazione e gestione di scuole di musica per bambini palestinesi, in particolare per i più vulnerabili, coloro i quali vivono nei campi profughi. Le sue attività sono strettamente legate alla storia del suo ideatore, Ramzi Aburedwan. Ad otto anni Ramzi vede morire un suo compagno di giochi sotto i colpi sparati da un tank israeliano; istintivamente il bambino prende una pietra e la scaglia contro il blindato; un fotografo riprende quel gesto che diventa il simbolo della prima Intifada. Successivamente, grazie ad un musicista francese e ad uno zio violinista, Ramzi arriva in Francia dove si diploma in viola al conservatorio di Angers, diventando il musicista apprezzato a livello internazionale che è oggi. L’idea che Ramzi Aburedwan pone alla base di Al Kamandjâti è semplice: il suo percorso non deve essere un’eccezione. Lo scopo di Al Kamandjâti è allora quello di creare le condizioni necessarie per lo sviluppo di attività ludiche e formative per bambini e adolescenti, le principali vittime dell’occupazione, soprattutto attraverso la musica. Marco stava lavorando ad un video girato nei territori occupati con il doppio intento di far conoscere il progetto e lo sfondo sul quale si inseriva. Nel corso delle iniziative di ottobre “verso la marcia Perugia Assisi” ne avevamo fatta una prima proiezione a Monteroni, con i ragazzi delle scuole medie. Per quanto ancora da rifinire e forse con un linguaggio un po’ troppo “adulto” per l’età dei ragazzi, il filmato suscitò in loro un’enorme quantità di domande. Dovevamo rivederci in questi giorni per programmare la proiezione del video in versione definitiva nel corso delle iniziative della settimana della Pace che si svolgerà tra marzo ed aprile intorno al cammino Buonconvento-Monte Oliveto”. “Ci è sembrato importante ricordare questo aspetto della vita di Marco . concludono Del Zanna, Ciampoli e Bertoncini - Inviamo le più sincere condoglianze ai familiari ed a tutti coloro che gli hanno voluto bene”.

>>16/01/2008 15.35.00(SIENA)

Anonimo ha detto...

Marco aveva intitolato uno dei suoi ultimi interventi teorici "non è sangue, è rosso", godardianamente penso che volesse restituire al kroma, la sua flagranza in quanto realtà cinematografica. Mi piace qui, con i suoi amici che sono anche i miei, provare a invertire quest'assunto, perche' chiunque si sia intrattenuto con Marco a disquisire, polemizzare, citare, decontestualizzare o solamente chiaccherare su argomenti che in qualche modo avessero a che fare con l'universo dell'immagine, in movimento e non, poteva godere di un trasporto fuori dal comune, in cui l'interpretazione, la lettura, la produzione di senso congiunta all'opera, imponevano a Marco una partecipazione fisica oltreche' intellettuale all'argomento. Per lui il cinema e la ricerca erano un'esperienza vitale, antitetica alla cinefilia qualunquista di cui si nutrono i cinematografari, e proprio per questo principio di riflessione incondizionato, postura del pensiero. "L'immagine pura, vincenzo, Herzog sta cercando l'immagine pura", e mentre lo diceva quasi gli tremava la voce nel non potere esprimere completamente la grandezza di un intuizione semplice ed immensa. Il pensiero, la postura.
Non è rosso, è sangue.
Mi manchi Marco.

Anonimo ha detto...

Solo ieri ho saputo della morte di Marco e la notizia mi
ha sconvolta.
Non lo conoscevo bene come voi, lo conoscevo
superficialmente, avrò scambiato poche parole con lui, mi ricordo però
il suo sorriso.
Quando accadono queste tragedie assurde ti senti
totalemente destabilizzato, e soprattutto se non hai ancora trovato il
senso da dare a questa vita, tutto risulta ancora più difficile.
Ieri,
quando ho sentito Patrizia mi è esplosa una rabbia enorme, una vita
interrotta così, non è giusto. E poi pensi a te, a tutti i limiti
inutili che ti poni, alla capacità innata che hai di negare spazio alla
tua felicità, alla tua capacità di soccombere a te stessa, alla tua
sofferenza, alle tue paure ed ai tuoi blocchi...e ti senti veramente
un'ingrata. Ti senti in colpa perchè ci sei e spendi male il tuo
tempo, ti rendi conto che sarebbe doveroso affrontare la vita con più
coraggio e forse con qualche sorriso in più.
Vi abbraccio Anna

Anonimo ha detto...

Con un corso di cinematografia ci facesti scoprire tanta storia, tanta tecnica, condividesti con noi l'entusiasmo, ci facesti scoprire soprattutto quanto conta la passione nella vita!Grazie sei stato un maestro...
ac

m. ha detto...

UN CICLONE MI HA TRAVOLTO SENZA PREAVVISO..
"Il modo è cambiato perchè voi siete fatto di oro e di avorio. La curva delle vostre labbra rinnova la storia"..
a volte ti imbatti in situazioni, persone, di cui, solo a livello inconscio, percepisci l'eccezionalità, la "stranezza", la diversità.. e ne rimani travolto, tramortito, folgorato..
Una scossa profonda, ecco quello che questa straordinaria persona mi ha fatto provare, forse senza neanche accorgersene..
Mi hai trasmesso la voglia di pensare,di distinguermi, di essere ciò che sono, di crescere e diventare adulta, di lottare..
ho provato per te strani sentimenti di odio e di rabbia, di amore e ammirazione, ma ho sempre saputo come sarei voluta diventare: come te..
Sei stato un modello, un maestro, il mio maestro.
E non aspettavo altri che te, per farmi arricchire..
Come farò, come faremo, adesso senza la tua presenza, la tua inconfondibile aura d'acciaio e dolcezza, la tua voce, il tuo sorriso,la tua durezza, le tue parole vagamente astruse, il tuo cervello, a ricordarci chi vorremmo essere?
spero di non scordare mai..
non ho mai saputo molto di te, e ho sempre avuto questa irrefrenabile voglia di capire chi tu fossi veramente, quale segreto tu fossi e mi ero ripromessa di conoscere.. ma adesso non è più possibile, ed è inconcepibile se mi soffermo a pensarci, tu non ci sei più.. chiedo a tutti voi di aiutarmi e di raccontarmi..
questa è la mia mail: maforsenoneilcaso@gmail.com
..specchio della mia essenza, che accanto a te veniva risvegliata, allo stesso modo scoperta, rannicchiata com’era in un angolo per colpa di questa mediocre realtà, e che spero con tutto il cuore di riuscire a perseguire, e a non tradire, anche senza di te.
mi mancherai tantissimo..

Anonimo ha detto...

L'ultima volta che ti ho visto è stato quando, appena trasferitami a Roma, ho accompagnato due mie amiche da te, perchè le avresti ospitate, senza problemi, a Ostia Antica. Sono passati diversi anni, ma il tempo non cancellerà mai il ricordo di un ragazzo gentile e sorridente che, pur conoscendoci pochissimo, si adoperava perchè tutte ci sentissimo a nostro agio e che, con la spontanea bonarietà di un fratello maggiore spendeva per me parole di incoraggiamento circa la mia futura vita a Roma. Sono passati diversi anni, vivo e lavoro ancora a Roma e mi sento di dire "grazie Marco".

Un Sito Sbagliato ha detto...

non conosco la vostra associazione, nè conosco voi che la animate, pur avendo studiato quattro anni a Siena... so soltanto che il vostro blog è l'unico strumento a mia disposizione che mi può permettere di tracciare un ricordo di marco...
quando mi hanno comunicato la tragica notizia ho tirato forte un pugno al muro, con tutta la rabbia e la violenza di cui ero capace... sono rimasto scosso, scosso nel profondo... non l'ho conosciuto personalmente, tranne se si eccettuano un paio di chiacchierate estemporanee intercorse all'Ortensia, ma ciò non toglie che l'impressione che sempre di lui ho avuto era di pura ammirazione: ieratico, polemico, oscuro, provocatore e sovversivo (cinque qualità che per me contano molto...), ma stupendamente autentico, semplice e profondo... so soltanto che seguivo le sue lezioni come tramortito da un fascino superiore, carismatico, quasi metafisico... il vederlo in giro per la facoltà di Lettere, a discutere, fumare o spulciare i libri degli adorati Deleuze e Benjamin, mi comunicavano un senso quasi di sicurezza... qualcosa che è difficile da spiegare, ma che segnalava la mia integrazione con un micro-cosmo che era diventata la mia famiglia... con lui ho scoperto un altro modo di guardare il/al cinema... sprofondare nelle poltroncine ed ascoltare, od interagire con, un discorso sull'immagine, stupendamente interdisciplinare ed anti-accademico, il quale ad ogni occasione spalancava nuove intuizioni, diverse percezioni, elevatissime connessioni...
non dico altro, per non correre il rischio di diventare stucchevole... non dico nulla sul suo lato umano, perchè non ho potuto conoscerlo...
Ciao Marco. Non c'è giustizia. Spero di saper far fruttare la tua Lezione.

Giuseppe Morrone

Anonimo ha detto...

ciao giuseppe, grazie, ci conosci si, che io lavoro all'ortensia, e sai anche lì quanti ricordi con marco.....

Anonimo ha detto...

MI SONO LAURATA CON MARCO, MA NON ABBIAMO MAI AVUTO UN GRAN RAPPORTO, MI RICORDO CHE ERO QUASI GELOSA, LUI PERMETTEVA AI SUOI LAURENDI DI CHIAMARLO MARCO, MA A ME NO, PER ME ERA IL MIO TEMIBILISSIMO PROFESSORE, SIMPATICO, MA IRRAGGIUNGIBILE, GENTILE, MA SPIETATO, UNICO E INSUPERABILE. QUANDO HO SAPUTO, SONO RIMASTA IMPIETRITA, NON CI AVEVO PIù PARLATO, NON ERO ANDATA PIù A SALUTARLO....PROFESSORE, MI DISPIACE...L'HO SEMPRE APPREZZATA E LA SUA PRESENZA MI MANCA....QUESTE LE PAROLE CHE NON HO AVUTO TEMPO DI PRONUNCIARE...ADDIO

Anonimo ha detto...

Abbiamo vissuto un'infanzia bellissima insieme,con le nostre mamme,con zia Gesanna,con Luca, a Campomarino,a Porto Cesareo a San Pancrazio.Abbiamo imparato a nuotare insieme,tu prima di me anche se eri piu piccolo di me.Eri bellissimo,anche Luca lo era.Siamo stati felici. Io ero sempre felice quando arrivava l'estate, perchè finalmente sarei stata di nuovo insieme a voi.Ciao mio adorato Marco. Ti ho voluto tanto bene.

Anonimo ha detto...

conoscevo marco, quando ho saputo che non c'era più, mi sono sentita malissimo, non riuscivo a respirare e per alcuni minuti a calmarmi dal dolore...
mi è dispiaciuto tantissimo sapere che nn ci sei più, pensare al dolore della tua famiglia, dei tuoi cari.
soprattutto ho iniziato ad avere ancora più paura della vita, di quello che inaspettatatamente potrebbe arrivare, senza che ne abbiamo coscenza.
ma ho anche capito che forse è stupido temere della vita e autolimitare la mia esistenza con mille paure, perchè non possiamo sapere di quanto tempo possiamo ancora godere...ed è per questo che bisogna vivere e spendere bene il nostro tempo, come hai fatto tu che sei una persona così ricca di passioni e di amore per le cose belle, che ha fatto tanto per tutti quelli che ha conosciuto.
sono contenta di averti conosciuto.

Anonimo ha detto...

scopro questo blog grazie a marco anche se mai avrei voluto scoprirlo in questa circostanza. Ne approfitto per lasciare due righe dedicate a marco che ho consciuto durante i cinuque anni di liceo e ancora prima giocando da ragazzi a basket nella nostra "manduria" ed uscendo tante volte a spasso da buoni amici. Non ci vedevamo ne sentivamo dal lontano 1992..... E' triste ora scrivere questo, ma vorrei abbracciare Marco con queste mie parole, così come vorrei abbracciare la sua mamma che ricordo con affetto e suo fratello luca. grazie per questo spazio e CIAO a MARCO! Leonardo Andrisano

Anonimo ha detto...

marco, per me, è legato ad un film in cui totò e ninetto davoli marionette, guardano al cielo e alle nuvole. è così che ti ricordo, marco, guardando le nuvole.

Anonimo ha detto...

E' difficile riassumere in poche parole quello che Marco Dinoi ha rappresentato nel mio percorso universitario..
All'inizio l'ho temuto, mi ha fatto anche arrabbiare ma alla fine grazie a lui ho ritrovato la voglia di scrivere e di esprimermi.
Le sue provocazioni non erano mai fini a se stesse ma sottointendevano una fiducia enorme nei suoi studenti e un'esortazione continua ad uscire dal lassismo in cui molti vivono la loro vita universitaria.
Non ho mai incontrato un docente che come lui riuscisse a trascinare i suoi studenti.
In pochi anni di insegnamento è stato capace di lasciare una traccia profonda per molti di noi che siamo stati suoi studenti e che non lo dimenticheremo.

Anonimo ha detto...

Non posso dire di aver conosciuto Marco, mi è stato presentato 5 minuti prima di uno spettacolo. Ciò che so invece è che la prima cosa che ho pensato incontrandolo è stata: cavolo che persona.Terrò sempre con me, anche se breve, questo tuo ricordo come esempio
addio Marco

Anonimo ha detto...

quanto pesano le cose che non potrò più farti vedere, quanto pesano le cose che non potrai più farmi vedere. il tempo del corpo, piano, ripara la tua immagine. mi stringo forte e chiudo gli occhi, come mi dicevi tu. resta un grammo di brace tra i polmoni, ma respiro. è proprio l'ora di mettersi a lavoro.

Anonimo ha detto...

tutto l'amore tenuto stretto e segreto non conta più. eppure, ferisce. Marco, piazza del campo in quell'ora d'estate tra le otto e le nove che chiamano crepuscolo significherà sempre e soltanto te. e qui c'è ancora tutto quello che mi hai dato. tutto, ricomposto con cura, rigore, a farne un fermo immagine perchè duri il più a lungo possibile. il più a lungo possibile. con immenso immenso immenso amore. per non dimenticare mai.

Anonimo ha detto...

ho studiato a siena, ho vissuto a siena, ho fatto parte della vita di facoltà e lì ho consociuto il prof.marco. Non amo particolarmente il cinema e solo una volta ho assistito a una sua conferenza, ma in più occasioni ho parlato con lui, ho discusso con lui, ho lottato a suo fianco in assemblee e comitati. quello è il prof che ricordo!
stamani, per una vecchia e patetica abitudine, navigo il sito dell'Università come facevo d astudente e leggo della sua morte...
...sono senza parole. Sarei grata a qualcuno di voi se volesse darmi qualche informazione in più alla mia mail (vivoliga@gmail.com).
Grazie

Anonimo ha detto...

caro Marco...è difficile trovare parole adatte che possano restituire la ricchezza della tua persona,che con tanta passione e vitalità mettevi al servizio dei tuoi studenti...il confronto con te mi intimoriva e insieme mi stimolava costantemente a dare una possibilità in più alle mie potenzialità...grazie per avermi insegnato a mettermi e a mettere in discussione...sei stato un Maestro,come non ne avevo mai incontrati nel mio percorso di studi.Chi come me ha avuto la fortuna di conoscerti sa quanto di bello c'hai lasciato dentro.Grazie,una tua studentessa

Anonimo ha detto...

non riesco ad accettare l'accaduto,posso solo sperare che il nostro amato professore diventi un modello non soltanto per tutti gli studenti che hanno avuto la fortuna di confrontarsi con lui...ma anche per tutti quei docenti che hanno perso l'amore verso l'insegnamento....il suo era infinito...

Anonimo ha detto...

Marco fatto di getto x te!
L.T

http://www.youtube.com/watch?v=sjRpHckCBKg

Anonimo ha detto...

Mi manca il sapere che eri lì, che mi avresti capita incoraggiata rimproverata, che comunque ci saresti stato. Come una stella polare.
E forse adesso sei lì, la stella polare.

Anonimo ha detto...

un bacio amico mio
stammi bene

vass

ronnie ha detto...

l'ho saputo soltanto oggi navigando in rete. sono stato il suo primo compagno di stanza in quel di siena, anno 1991. superfluo elencare le cose che abbiamo condiviso , compresi i milioni di film visti assieme.
non lo vedevo e non lo sentivo da diversi anni, ma questo non significa. incontrarlo dopo tanto tempo, sarebbe stato esattamente come allora.
...ed è superfluo dire come mi sento.
gfranc

Anonimo ha detto...

Siamo stati compagni di banco alle scuole medie... Per tre anni insieme. Lunghi pomeriggi a casa mia e tua, a studiare. In italiano eravamo fortissimi, sotto la guida di altro caro amico che non c'è più, il grande Nandino Dimitri... Quante partite di calcio giocate dietro le nostre case, distanti solo poche decine di metri. Cosa dire, caro Marco?... Ho saputo che te ne sei andato, solo 4 giorni fa. Tra l'altro per caso. Com'è beffarda a volte la vita, non trovi?... Non ci vedevamo ormai da molti anni: tu a Pisa, io in giro per il mondo... Le parole sono maledettamente poche. I ricordi moltissimi. Avrei voluto rivederti. Avrei desiderato che ci raccontassimo com'era cambiato il mondo, in questo lungo spazio di tempo. E invece niente. Il sipario del Nulla è sceso. All'improvviso. Ed io mi ritrovo invaso dai soliti dubbi...dalle solite angosce. Tuttavia non sono qui, caro Marco, per riempire di tristezza uno spazio che di felicità non può certo brillare. Ed anche i ricordi forse non bastano. E non potranno bastare. Voglio solo dirti che le immagini di quei lontani pomeriggi pieni di spensieratezza e di speranza, non potrò mai cancellarle.
Un abbraccio a te (ovunque tu sia...) ed alla tua famiglia.

Con affetto,

Gianluca Attanasio

Unknown ha detto...

Io l'ho saputo solo stasera e ancora non riesco a crederci... è stato il mio correlatore di Tesi e non dimenticherò mai il suo sorriso di quel giorno, i suoi complimenti... dopo tanto incitarmi a studiare di + a impegnarmi di +... grazie, semplicemente, grazie, perchè mi hai insegnato tanto...

Unknown ha detto...

Non ho mai conosciuto Marco, ma oggi ho assistito alla presentazione del suo libro a Bologna. Inoltre avevo visto, sempre al Lumiere a Bologna il suo documentario "appunti per un lessico palestinese". Sono molto colpito dalla sua figura e fortemente commosso dai commenti postati in questo blog. E' bello che ci siano rapporti docente-allievo così intensi e significativi. Un abbraccio a tutti.

Unknown ha detto...

ho comprato per caso in una libreria del centro "L'evento e il suo sguardo" solo dopo averlo iniziato ho visto sul retro la tua eta'...giovanissimo, attento scrutatore dei fenomeni reali, mi affascina il tuo pensiero ed e' cosa rara nel bel paese trovare occhi e orecchie lontani dal cliche', ma con stupore ho anche appreso che sei altro da noi. Di pagine me ne restano meno di 100, le leggo molto lentamente, le fisso, le consiglio.

Anonimo ha detto...

Professore,

ho bisogno di lei... ora più che mai.

Una studentessa