26 agosto 2006

Agosto nero

Non so se avete fatto caso, tra una pizza ed una occhiata distratta ai giornali, che si è svolta una guerra questa estate.
Fortunatamente è stata dichiarata una tregua per ferragosto, e adesso pare che le armi tacciano.
Tacciono per sempre anche 1200 civili libanesi e 40 israeliani.( Per non parlare delle centinaia di combattenti morti). Un terzo delle vittime sono bambini sotto i 12 anni. Un quarto della popolazione libanese ha dovuto abbandonare le proprie case. Il numero dei palazzi e delle infrastrutture civili ( anche ospedali) bombardati è altissimo.
Amnesty International accusa, documenti alla mano, Israele e le sue forze armate, di crimini contro l'umanità. A confronto, purtroppo, un crimine che commosse il mondo, come la strage di bambini nel Caucaso a Beslan ( lo ricordate? ricordate le luci accese sui balconi ed i temi dati in tutte le scuole italiane ed europee? ) pare un episodio minore.......e invece no; NO. Come si fa? Molto semplice; basta sminuire, minimizzare, dare certo le notizie, ma alcune, quelle che dovrebbero apparire in prima pagina, metterle nell'interno, in angolo, senza troppa enfasi.
Ci sono morti di prima e seconda classe, quelli buoni e quelli cattivi. Non parlo di giornali e giornalisti ( si fa per dire) tristemente noti, no, parlo di Repubblica ad esempio.
Tristissimo tramonto di un giornale nato sull'esempio di Le Monde o l' Indipendent, e finito in mano, per gli indirizzi di politica estera, ad una lobby ebraica che dir faziosa è farle un complimento. Pronta a sparare l'accusa più infame ( antisemita ! ) a chiunque si provi a criticare la politica omicida e razzista del governo( non del popolo) israeliano, che dagli omicidi mirati, ai muri divisori, ai bombardamenti aerei esprime tutto il suo imbelle sfoggio guerriero in nome di una pace a senso unico; quella dei cimiteri e dei bantustan.
Il bello è che persino un moderato come D'Alema viene accusato di essere colluso con i terroristi per aver visitato i luoghi rasi al suolo dall'aviazione israeliana.
Che poi il figlio di David Grossman sia caduto al fronte, umanamente ci rattrista, ma volerlo spacciare per campione di pacifismo tanto da riportare tutta l'orazione funebre del padre, ci pare di pessimo gusto, considerando il fatto che il soldato in questione aveva vinto il suo corso per comandare carri armati, e che questi comandava quando è caduto. Quanti bambini ( per errore, per carità, li chiamano danni collaterali...) hanno ucciso questi carri armati?
Ci sono centinaia di pacifisti in Israele che hanno conosciuto il carcere perchè si rifiutano di continuare a svolgere una occupazione coloniale dei territori palestinesi. Ma di loro Repubblica non parla.
Ben poco anche di Angelo Frammartino, pacifista e internazionalista di 24 anni ucciso da un palestinese coetaneo che si era recato a Gerusalemme per far fuori a coltellate il primo ebreo che avesse incontrato nei vicoli bui della città vecchia. Dietro la follia omicida una vita di cugini uccisi ed arrestati e 40 anni di occupazione militare e miseria. Un dramma nel dramma dentro un gigantesco dramma. Le due famiglie, annichilite dal dolore, ma convinte che vivere in pace si può, si incontreranno.
Se denunciare tutto questo è essere antisemiti, Repubblica si renda conto con la sua grottesca caricatura della realtà che alla lunga rischia proprio di fare il gioco degli antisemiti veri, dei razzisti e nazisti nascosti nel ventre molle di ogni popolo. E questo non è rendere un bel servizio al popolo israeliano. Solo una pace duratura tra due popoli e due stati può dare nel tempo dei frutti di pace. Il resto è retorica, menzogna e follia.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

chi uccide coscientemente bambini, e qui lo hanno fatto tutte le parti in causa, è un assassino, punto e basta.

Anonimo ha detto...

si stefano, ci abbiamo fatto caso...purtroppo è tutto triste e vero.....

Anonimo ha detto...

Anhe se è estate, qui si lavora tanto, e si guarda poca tv e si leggono poco i giornali, la guerra ...purtroppo si è vista, anche se convengo con te che la si fa passare sotto silenzio, mentre si dà molta più enfasi al contingente di pace che verrà mandato in Libano, sembra sempre che quando c'è una guerra tanti in qualche modo ci vogliono guadagnare su! ma infondo le guerre sono fatte anche per questo!
Convengo anche su Repubblica che io compro quasi tutti i giorni, ho notato anch'io che l'equidistanza che tengono sui fatti del Libano, sfocia in una certa faziosità a favore del governo israeliano; certo non so se ci sono dei giornalisti filo israeliani, ma come dice la Rossanda sul Manifesto di qualche giorno fa, alla fine questa politica non porta acqua al mulino d'Israele, ma al contrario semina altro razzismo, altro odio ecc. ecc.
Repubblica si fa notare anche per la sua politica sull'America Latina, un giornalista, certo Omero Ciai, appena può attacca in ogni modo i nuovi governi che si sono formati nel continente americano,li definisce populisti, nazionalisti e così via, per non parlare quando di tratta di Fidel Castro e di Cuba!
Bè ognuno è padrone di tenere una linea editoriale e di esprimere le proprie idee.... io però me ne faccio delle mie.
Invece in questo panorama di scarsissima informazione, la Rai Tre, continua con mille difficoltà a fare il proprio mesiere, quasi ogni sera a Primo Piano ci tengono al corrente della situazione in Libano, hanno diversi giornalisti sul campo,e l'altra sera Buonavolontà che si ritrova sempre su tutti i campi di battaglia, ha fatto un bellissimo servizio sulla distruzione in Libano , ma anche sulla solidarietà che soi è venuta a formare fra tutta la popolazione appartenente alle diverse religioni......piccolo particolare il servizio era a mezzanotte!
L'unica cosa è di sentirsi nella rete, scambiarsi informazioni, leggere altre fonti e poi usare il vecchio passa parola!