30 maggio 2009

Vogliono chiudere l'Ortensia

Il vento ghiaccio l'ha portata ieri. Una lettera zeppa di timbri della questura, da firmare e controfirmare. Una pagina di articoli e commi e burocratese, che alla fine si può riassumere in tre righe. Visto che durante tre controlli documenti ( tre su 350 giorni di apertura all'anno) effettuati tra i presenti in tarda serata tra novembre e febbraio dalla Polizia, sono risultati presenti pregiudicati noti alle forze dell'Ordine, il Questore dispone che il Caffè Ortensia sia chiuso per una settimana allo scopo di tutelare l'ordine pubblico e allontanare così i suddetti soggetti. Dieci giorni di tempo per presentare una memoria difensiva, e nel caso sia respinta, una ordinanza, la chiusura, da ottemperare entro 90 giorni.
Se non fosse una cosa seria ci sarebbe da ridere. In base ad una scusa così si può chiudere il 75 % dei bar italiani. L'Ortensia poi è frequentata per la quasi totalità da studenti e professori universitari, erasmus, turisti, artisti e persino ragazzi senesi e residenti di Pantaneto.Facciamo mostre mensili, presentiamo libri, abbiamo una piccola biblioteca, cerchiamo di parlare con tutti, ospitiamo riunioni del comitato antifascista, dei precari e ricercatori dell'università. Qualcuno ha avuto la patente ritirata per il tasso alcolico, altri denuce per blocco stradale per le manifestazioni dell'Onda ( il movimento degli studenti, non la contrada senese) un paio per possesso di canne, uno ha diversi decreti di espulsione perchè profugo dal Kossovo senza i documenti a posto. Non entrano mai però mafiosi o spacciatori, non gira droga, nè dentro nè fuori, non mi risultano nè ex assassini o rapinatori, ma qualche ex assistito del manicomio, per altro simpatico, che da noi trova sempre un caffè od una pasta sì. Gli ubriachi molesti e rissosi li abbiamo sempre allontanati. In tre anni mai una multa, un rilievo, un richiamo. Siamo stati mesi fa noi in questura a chiedere se ci fossero problemi, ci risposero che ci avrebbero tenuti informati. Infatti. Quando si dice che la polizia è al servizio del cittadino, eh, siamo nel 2009, mica nel 1969....No, in Italia cambia tutto per non cambiare niente, anche la polizia è sempre quella,ma quale poliziotto di quartiere, ma quale collaborazione! le fiction televisive sono appunto fiction. La cosa che ci fa più male è ridurre un posto VIVO, pieno de la meglio gioventù, di sorrisi, solidarietà e colori in un mondo ingrigito e razzista, ad un ritrovo di pregiudicati. Lo troviamo altamente offensivo, e comunque una scusa per colpire uno dei pochi posti di Siena non allineati al pensiero dominante. Il clima , il vento di dittatura che spira anche a Siena è preparato dal tambureggiare di articoli forcaioli sulla stampa locale, si cerca di generare paura e guerra tra poveri, e zittire le voci fuori dal coro. Oggi si colpisce l'anello piccolo e debole, "il problema di Siena", la sentina di tutti i mali, "un covo di pregiudicati". Domani toccherà ad altri.
Noi faremo ricorso e non staremo zitti . A testa alta.

I lavoratori dell'Ortensia.

51 commenti:

Alessandra ha detto...

Ma come cavolo si fa a essere così dementi…



“viva l'italia
l'italia liberata
l'italia del valzer
e l'italia del caffe'
l'italia derubata
e colpita al cuore
viva l'italia
l'italia che non muore
viva l'italia
presa a tradimento
l'italia assassinata
dai giornali e dal cemento
l'italia con gli occhi asciutti
nella notte scura
viva l'italia
l'italia che non ha paura”



Ecco il mio nome



Alessandra Grassi

Insegnante

Pallino ha detto...

pachito, ma che è?
una presa in giro?
un esperimento letterario verso il genere fantascienza?
un' esagerazione di quel bischero di Paco?

sarebbero 3 buone ragioni perchè la quarta ragione (che sia vero?) si insinua di pari passo con la constatazione di quanto si stia DANDO DI FORI.

Ricorso legale? Ovviamente.
Raccolta firme? dove per mail se uno non capita a siena?
E perchè non altro che ora non mi viene in mente? (randello di crognolo, striscione in pantaneto, ecc.)

Posso passare la mail ad un po' di amici senesi per le firme?

pallino

Aldo ha detto...

'a voglia ... mettimici, ora mando l' e-mail a giro per la prov. senese. ...

solidarietà contro la repressione

aldo

Valeria ha detto...

Neppure Stefano sapeva quele fosse il fiore dell'ortensia, neppure lui si era mai soffermato un attimo a pensare a quella nuvola viola...una miriade di piccoli fiori.
Tante piccole individualità che trovano la loro bellezza nell'unione che non vuole essere somma..questo è l'ortensia.

Questo pensiero l'ho scritto un giorno che pensavo ai luoghi lungo la vita ed oggi voglio contribuire con la mia firma.

Paolina ha detto...

Non ci posso credere e' una cosa assurda... se posso essere di una qualche utilita' fammelo sapere che scendo immediatamente, davvero senza nessun problema, mi colpisce davvero nel cuore che il locale piu' variegato, piu' libero, piu' artistico di Siena debba avere dei problemi in quanto forse l'unico posto realmente sano della citta'. Metto di seguito i miei dati e queli della mia famiglia che ha conosciuto questo locale fantastico e che se n'e' innamorata a prima vista.

Stella ha detto...

massimo rispetto e solidarietà!
Stella Cappellini

Annalisa ha detto...

Sì, va bene, io ci sono. Come faccio?
Mando rispondendo a questa mail? Di che dati hai bisogno?
Devo venire a Siena a firmare?? :-)))

Floriana ha detto...

floriana mitchell, residente a siena, studentessa.
cosi devo fare x firmare??
cmq non può chiudere l'ortensia...è una vergogna...ke skifosii!!
se ci fosse qualche iniziativa fatemi sapere che io ci sarò...

Alessandro Angeli ha detto...

Cazzo no, dimmi dove firmare Stefano, oppure utilizza come credi i miei dati:

alessandro angeli
via madagascar 126, 58100 grosseto
redattore editoriale

a testa alta e a pugno chiuso

Marco ha detto...

Ciao Stefano
Anche se in mezzo a crucchi hai il mio appoggio: già ci torno poco a Siena
per trovare i miei , se mi chiude l'Ortensia non ci metterò più piede.
un abbraccio e a presto

Marco Bianciardi
Via Fiorentina 69, 53011 Castellina in Chianti (SI)
musicista

P. ha detto...

abbiamo il diritto di cittadinanza della nostra dignità,là dove batte più forte il cuore...Suerte!

Marina Z. ha detto...

Chiedo che il Caffè Ortensia di Siena non venga chiuso perchè punto di
riferimento, con le sue attività, di alto valore culturale e sociale.
Marina Zweyer
Professore Associato, Università di Trieste

Manuela Ardingo ha detto...

ci sono anch'io, stefano. dove firmo? un bacio... resisti!

Michele ha detto...

Ciao, mi chiamo Michele Tarsi, residente a grosseto. Sono studente a Siena, attualmente in erasmus a barcellona. Mi volevo unire a voi con questa firma di solidarietà, contro la chiusura del Bar Ortensia, anche per me più volte luogo di ritrovo, per aperitivi o anche per un semplice caffè.

Un saluto

Angelo ha detto...

Compagni e compagne, pregiudicati/e non....
In una città come Siena, medievaleggiante sia nelle forme architettoniche sia nelle forme di governo di e di repressione, io ci sono venuto per studiare, per darmi l'opportunità di costruirmi un futuro, una cultura, una vita migliore dignitosa...con me portavo la mia cultura sia politica che palermitana e camminado per la strada ho avuto la fortuna di incontrare tanti compagni che coltivano anche loro l'insano seme dell'antagonismo:al potere, alla famiglia, alla religione e (forse troppo spesso) al lavoro, alla borghesia come classe e categoria di comportamenti e atteggiamenti quotidiani. Questi compagni di strada hanno trovato, o sono stati trovati, da un luogo si sosta, l'Ortensia, che era proprio un prolungamento materiale della strada, ma anche un prolungamento astratto della cultura della strada, con tutte le sue contraddizioni. Le contraddizioni della strada appunto, in cui tutti possono camminare senza dover esibire documenti o fedine penali pulite, parlare senza inibirsi ad usare una bestemmia o un termine dialettale, bere senza pensare al domani, sorridere anche se nella vita che facciamo non c'è niente di divertente.
L'Ortensia come rappresentazione concreta, come riflesso, come covo e rifugio delle nostre esistenze viene colpita...colpiscono uno spazio fisico, ma è come se colpissero il nostro stile di vita, anzi è proprio quello che vogliono:levarci quella possibilità di incontrarci, spambiarci, condividerci le vite...l'Ortensia è una succursale della strada...difendiamola...
Angelo

Giulia ha detto...

CArissim*,
ho passato a Siena gli ultimi 10 anni della mia vita, da quando, decisa ad emanciparmi dalla MAremma per me più amara che mai dei miei 20 anni, approdai quasi per caso in quella che divenne, nei vari periodi, un luna park scintillante, una coperta calda, una lugubre sacrestia, un volto familiare, una piccola prigione dorata, un mare calmo, ecc...
Adesso sono quasi due anni (davvero?!) che non ci vivo più, ma ci passo spesso perché da quella mistura acre, tra muffa delle cantine, profumi all'ultima moda e ciccia alla brace, non riesco a staccarmi totalmente. La cosa più bella, che ancora mi sorprende e mi intenerisce è trovare immutati dei luoghi, trovare delle strade che, nonostante gli esercizi commerciali cambino nome-posto-merce, conservano la loro identità sin da quando sono arrivata. In Pantaneto si concentrano e si mischiano finalmente le mille anime di Siena, un piccolo campionario di personaggi chiave vi si recano, insieme a studenti, professori, senesi, vecchi e giovani, punkabbestia, alternativi, immigrati, artisti, fricchettoni... l'Ortensia è al centro di questo spazio liminale, la sosta voluta/dovuta quando ti ritrovi solo a passare il tempo, quando cerchi qualcuno ma non sai dov'è, quando vuoi sapere "che banda è" (scusate la rima), quando hai bisogno di spazio, di uno spazio da condividere, da riempire dei tuoi contenuti, fossero anche racchiusi in una bottiglia di Moretti da sorseggiare piano, senza pensare a niente, ascoltando le parole che ti girano intorno, senza troppi perché..
Quello che stanno facendo verso un posto, il nostro posto, il posto di tutti, è vergognoso, un atto di forza che non possiamo accettare..e sappiamo bene quanto ci possano entrare la presenza di pregiudicati o altro; è da tempo che cercano il modo per trasformare anche questa strada in una vetrina per turisti da spennare...Io non ci sto! Io da lontano voglio pensare che esista ancora un luogo dove mi si aspetta...

Giulia

Manuele ha detto...

Bene sarò un po' meno prosaico poetico ed interessante di chi mi ha
preceduto nei commenti ma ci son casi volte situazioniin cui preferisco un
po' di sano pragmatismo. Abbia ingoitao tanti boccani amari negli anni
andando avanti e superando gli ostacoli però abbiamo anche imparato che è
giusto lottare e saper scegliere quando e come farlo. Bene direi che questo
è il momento. Sul come ne possiamo discuture (non troppo lungamente che non
è che aspettano noi). Qui si trata di una questione che va oltre al solo
Ortensia (che già di per se sarebbe abbastanza). Qui siamo giunti ad un
punto di non ritorno, se lasciamo che una cose del genere passi in silenzio,
ci scorra addosso come mille altre ne vivremo molte altre di giornate come
queste, in cui un pezzo dopo l'altro distruggono gli spazi della nostra
socialità.
Stefano giustamente porterà avanto la sua battaglia legale, noi tutti,
avventori, amici, simpatizanti saltuari bevitori di caffè, ci dovremo far
carico della battaglia sociale. Di far capire che l'Ortensia ed il pezzo di
Pantaneto ad esso adiacente è un luogo di coesione sociale non di pericoloso
ritrovo di loschi figuri o chi sa quale sorta di criminali incalliti.
Dovremo inoltre rendere pubblico il vergognoso metodo adottato dalla
questura per raggiungere il loro scopo di controllo sociale, qui c'è gente
che lavora e che ci si gudagna da vivere con quel posto oltre ad un gruppo
di clienti-frequentatori. Si colpisce entrambi così m almeno chi lavora
qualche diritto in più dovrebbe averlo!
Io giovedì torno a Siena e sono pronto a mobilitarmi, se troverò già
qualcosa che si muovo ne asarò en felice, se no mi toccherà venire a
stanarvi a casa!
Voglio vedere il gatti incatenato alla saracinesca prima dei sigilli degli
sbirri!

Poi vi propongo una piccola nota a margine: questo è lo stile di questo
questore. Distruggere lentamente tutti i tipi di dissenso e diversità dallo
standar. Con la curva della mens sana stanno sistematicamente provando a
fare la stessa cosa, metodi e pratiche sono sinistramente simili (perchè
anche le denunce ai ragazzi dell'Onda Anomala vanno fatte rientrare in
questo quadro). Beh io sono orgoglioso di essere diverso, di essere altro
rispetto alla massa idiota e rimbambita; e non solo non cambierò ma lotterò
per affermare il mio diritto oggi come ho sempre fatto. Spero di non
scoprirmi solo.

a presto

Manu

Filippo ha detto...

Bene.
Purtroppo era chiaro che stavano covando qualcosa e figurarsi se con l'estate in arrivo non ne tiravano fuori una. Ma buttiamola sul pratico.
Il mio primo istinto è quello di manifestare pubblicamente il dissenso: l'unico problema è però che le parole urlate al cielo se le porta via il vento e quindi forse sarebbe meglio cercare un modo per avere davanti un referente in carne ed ossa, qualcuno della questura, se non il questore stesso, e parlarci, perchè la burocrazia offre sempre un dito dietro cui nascondersi. Mi rivolgo a Stefano: è possibile secondo te qualcosa del genere o no? Perchè non cercare un modo per rivendicare le proprie ragioni, pubblicamente, ma direttamente ad un referente istituzionale? Magari radunarsi e molto tranquillamente andare a chiedere spiegazioni direttamente in questura? Tanto gli esposti i controlli le firme e i timbri sono solo giochini che vengono usati arbitrariamente al servizio dei poteri e delle culture che controllano politicamente la città, per cui vaffanculo: dimmelo in faccia cos'è che non ti va. Dimmelo in faccia perchè vieni sempre da me e lasci stare gli altri...Se avessero fatto gli stessi controlli negli altri bar credete davvero che il numero delle persone denunciate o con precedenti sarebbe stato inferiore? Sentiamo cosa vogliono davvero da noi e perchè non gli stiamo bene...E' possibile secondo voi andare a chiedere tutto ciò direttamente in questura ed obbligarli ad uscire e spiegarci che cazzo vogliono dalle nostre vite?
Sennò, in alternativa si può organizzare qualcosa direttamente in pantaneto.
Intanto raccolta firme...

Giulia ha detto...

io sarei per fare entrambe le cose: chiedere spiegazioni e organizzare qualcosa in Pantaneto, così che ne venga a conoscenza tutta la cittadinanza senense e non. Spiegare per filo e per segno che cosa sta accandendo a più gente possibile, magari un volantinaggio informativo o qualche manifestazione più plateale, non sono una grande esperta di mobilitazioni...ma il succo è che secondo me dobbiamo agire sui due (o più) fronti contemporaneamente...

ditemi se vi sembrano cazzate
Giulia

Antonello Ricci ha detto...

Stefano, io ci sono, fai del mio nome quel che vuoi....un abbraccio

Antonella ha detto...

Questi sembrano essere i soliti vecchi metodi; qualche giorno fa un signore mi ha raccontato che i suoi nonni vecchi socialisti, possedevano un piccolo bar in un ancor più piccolo paese sulle colline, ebbene il notabile fascista del luogo gli propose dei balzelli inaccettabili per poter continuare a tener aperto il locale: ebbene i poveretti dovettero chiudere su due piedi, con una famiglia da mantenere, in venticinque giorni morirono tutti e due.
Ebbene non sono più quei tempi, spero che sarete meno soli d'allora e che tutti gli studenti, amici, avventori, abitanti della via abbiano un moto d'orgoglio per la propria intelligenza, e di solidarietà per un luogo sempre aperto e amico.
Io mi chiamo Antonella Cocolli
Via Goldoni, 16
58024 Massa Marittima (GR)

O. ha detto...

Mi dispiace per l'ortensia, cioè mi dispiace per te ma ci sono cose che tu non vedi al di là dell'umanità e della solidarietà. Qualcuno forse spera che sto bar si chiuda finalmente per uscirne fuori. Non vedi quanta noia e quanto degrado? tu non lo vedi perchè di sera non ci sei o forse lo vedi solo un pò, tutti vogliono bene all'ortensia ma nessuno lo ama, anzi quasi tutti lo detestano e poi è vero che ci sono un casino di personacce e quando dici che non ci sono menti perchè sai benissimo che tipo di gente frequenta il tuo bar e non è la sola, perchè ci sono tutte le altre persone normali che ci vengono, come me, che si rilassano e divertono, quando non capita una serata super concentrata di gente di merda stupida e ignorante che ti molesta da tutte le parti e sai, non stiamo parlando di F. perchè ho detto questo? perchè
non mi piace il tuo modo di difendere il bar, vuoi farlo apparire per quello che non è, infighettarlo e nascondere la verità. Perchè invece non dici quello che dovresti dire e cioè che il tuo è un bar dove ognuno è libero di entrare e di non sentirsi giudicato per come è? è questo il punto infatti, il tuo è un bar così, e nella sua decadenza profonda, è questo che lo rende bello, unico. Io non capisco in quella patetica mail che tu hai scritto perchè hai cercato di farlo figurare come un caffè letterario o un posto dove certe persone non ci vengono, certo che ci sono e ci vengono e l'ortensia non è un caffè letterario e se tante giovani e belle menti lo frequentano ti assicuro è per affetto e perchè lì si possono concedere di essere chi sono senza doversi sbattere troppo. Cerca di capire che le mie non sono offese ma solo precisazioni e profonde anche perchè secondo me quello che tu vedi da dietro al bancone è filtrato,
dall'altra parte i tuoi avventori si scambiano le anime e i propri demoni la noia e le angosce per un futuro che non si vede e per i talenti sprecati. Gli eroi di un bar sono tutti negativi Stefano, ma la loro umanità, la loro cruda nudità e il loro cinismo li rendono bellissimi. Io ti voglio bene e spero tu capisca e non ti faccia soggiogare dal buon senso comune, devi dire le cose come stanno, mentire è sempre sbagliato. Che male c'è se un pregiudicato o un exgaleotto frequenta il tuo bar? questo è il punto. In quale società dovrebbe vivere chi ha sbagliato e pagato? se tu neghi l'identità delle persone che frequentano il tuo bar gli neghi il diritto di ricominciare a vivere, glielo neghi anche tu perchè fai finta che non sia mai successo niente e peggio ancora ti metti dalla parte di chi crea i detenuti a vita! e non mi dire che sono confusa perchè io ho le idee chiarissime su questo e se vuoi battagliare fallo con le palle! Ciao

Stefano ha detto...

Sull'ortensia dici cose molto interessanti, molto belle ed anche molto
acute, si vede che sei una ottima osservatrice e frequentatrice. E' facile
sparare su quello che ho scritto, ma devi tenere presente due cose; la prima
è che non ho voluto nè infighettarlo nè negare che ci siano problemi ,serate
problematiche e gente con precedenti o antecedenti. La seconda è che quando
scrivi un pastone per il mondo esterno e i giornali tendi a smussare questi
angoli e mettere in luce le positività. Se non lo fai in questa occasione
che devi cercare di raccogliere il maggior numero di adesioni politiche
possibili quando lo devi fare?! Meglio patetico che chiuso.La verità poi è
un concetto sfuggente, ognuno il bar se lo vede, sente o immagina come vuole
o vorrebbe che fosse anche se non lo è, e se permetti lo fo anch'io visto
che ci lavoro e metto i soldi e l'anima. La solidarietà che mi sta arrivando
da molte parti non mi arriva comunque discettando di lana caprina o perchè
resto simpatico, ma sul fatto che non va chiuso uno spazio sociale, di
libertà, uno spazio appunto dove ognuno è libero di entrare per quello che è
senza sentirsi giudicato. Questo vuol dire firmare e mobilitarsi per
l'ortensia. E' lo sport nazionale dire no, questo appello non mi piace, non
lo firmo, (nè chiaramente ne scrivo un altro, troppo sbattimento) è facile,
e fa, questo sì, figo e decadente fare così. Vedi, se fossi un fascista
adesso, alla resa dei conti, direi ai clienti fissi che non hanno firmato di
levarsi dalle palle come e più dei "pregiudicati". Ma non lo farò nè per gli
uni nè per gli altri, perchè praticare la libertà e l'antagonismo ha un
prezzo salato che io ho sempre pagato. Ma te, ma voi futuri nuovi borghesi,
ricordate che è molto facile essere "contro "o "decadenti" o quel che vuoi a
ventanni. Un pò di più tutta la vita, con coerenza con le proprie idee e
principi. L'ortensia non è solo il mio lavoro, per altro precario, che non
posso perdere, l'ortensia è una battaglia che combatterò costi quel che
costi anche per quelli come te che staranno a guardare, perchè la mia
dignità ha diritto di cittadinanza dove mi batte forte il cuore, in questo piccolo e sgangherato bar.

Giulia N. ha detto...

Ma siamo impazziti?
Decisamente la notizia più triste a deludente che ho da quando ho messe piede a Siena, la "ridente" siena, che si proclama rossa...
L'ortensia non si tocca, non mi risulta, da assidua frequentatrice che ci siano mai stati episodi preicolosi o individui malevoli in questo posto.
E' l'unico posto in città dove noi studenti possiamo trovare rifugio se diluvia, se siamo affranti da un esame o una giornata storta.
L'unico posto dove, se sei felice trovi qualcuno con cui ridere e bere un caffè del nonno.. che per quanto mi riguarda è la sola droga che ho visto circolare lì dentro.
E i malfattori definiti così dalla questura sono i miei compagni di risate.
Buffo.
Ma vorrei fare un'altra riflessione, molto semplice per chi vuole capire.
L'altro ieri a siena c'è stat un'enorme rissa, tra due opposte contrade che ha visto persone menarsi e farsi del male in pieno giorno, in mezzo alla strada.
Io ero presente e non mi risulta che nessuno abbia fatto qualcosa per "tutelare l'ordine pubblico e allontanare così i suddetti soggetti".
Buffo anche questo.
Ste', diventiamo un bar di contrada, così sembreremo un tranquillissimo bar, tra i meno movimentati per giunta!
Tutto questo è ridicolo.
Ridicolo ma comprensibile nella dilagante xenofobia senese.
E adesso, chi glielo spiega ad Annina (pacifica pazza senese) che il BRONXE viene chiuso?
Sicuramente non direbbe "chiuaua".

Chiedo cortesemente i signori questori di provare a prendere un caffè del nonno e drogarsi con questo, perchè sicuramente le droghe di cui dispongono loro per poter emettere una simile ordinanza sono molto più pesanti.

E chiedo cortesemente di essere schedata per quello che scrivo, perchè probabilmente sono un pessimo soggetto visto che frequento ogni giorno l'ortensia e i suoi pericolosi "abitanti".

QUesta è la mia firma CONTRO LA CHIUSURA DELL'ORTENSIA.

Giulia Napolitano,
l'erborista dell'ortensia.

Alessandra ha detto...

Salve
mi chiamo Alessandra Mariani e vivo a Siena da ormai quasi 21 anni. Noto
che nel tempo la musica non cambia: prima Il Pozzo ora l'Ortensia:
ovunque si tenti di parlare e scambiarsi idee liberamente non si può, a
Siena non si può perché il regime non vuole. Allora con entusiasmo firmo
contro la chiusura del bar ed a difesa dei posti di lavoro di chi in
quel bar ha creduto e non ha il aprente nel partito che lo possa
piazzare al Comune, alla Provincia, al Monte o in qualche altro buco
impiegatizio.
Mi chiamo Alessandra Mariani, vivo a Castelnuovo Berardenga in Loc.
Casino a Livello2. Professione: banchiere ambulante.
Cordiali saluti a tutti/e

Valeria Del Greco ha detto...

Avete tutta la mia solidarietà, se penso a quanta gente ho conosciuto all' Ortensia... ci portavo persino mia madre quando veniva a trovarmi!!!(non l'avrei mai fatto se avessi giudicato l'ambiente PERICOLOSO, no???!!!)

Vi sono vicina sebbene dalla lontana Sicilia

Valeria Del Greco

EX RESIDENTE A SIENA, IVI LAVORATRICE E STUDENTESSA DAL 2005 AL 2008 oramai residente a Ragusa.

Eugenia ha detto...

Eugenia Della Bella, residente in via osteria del colle, Colle Umberto I, Perugia
studentessa universitaria a Siena e lavoratrice nel fine settimana a Perugia
Tutta la mia solidarietà all' Ortensia: non lo chiudete!!

Fabio ha detto...

sottoscrivo con piacere e rabbia l'appello,FABIO RIZZA - VIA VERDOGNE, 31 CROTONE(KR). LIBRAIO

Mary ha detto...

Ciao Stefano,
come stai? Ti pensavo stamattina e volevo sapere come sta procedendo la storia dell'Ortensia. Ti dico solo che si sta creando una sottospecie di associazione pro Ortensia nel mondo web.
Mary

Stefano ha detto...

Grazie Mary, anche qui c'è già un gruppo su facebook che si chiama non chiudete l'ortensia...anche la curva della mensana sta firmando...

Roberto ha detto...

Il bar Ortensia e' stato in questi anni un porto sicuro dove ancorare per il sottoscritto. Lá ho intrapreso discussioni, improvvisato jam session, festeggiato, bevuto a sbafo , offerto, avvicinato ragazze, incontrato vari personaggi che erano la vera "corte dei miracoli" di Siena, ascoltato musica, discusso di poilitica, di societá, di cultura, all'ombra di un caffe' delle tre del pomeriggio, e passato momenti nei quali non si voleva mai chiudere. Ho anche incontrato professori fuori dalle mura istituzionali, e discusso con loro davanti a un bicchiere di vino, specie quelli che piu' che docenti erano amici, tra tutti Stefano e il compianto Marco. Del Bar Ortensia ricordo le sue fasi, i diversi gestori, dalle foto da regata di Tony, alle riforme di Miguel e Christian, ai quali passavo le playlist della settimana dopo averla trasmessa in radio, e via da Tania fino al Pacini, fotografo, uomo di cultura e di Maremma, e ricordo ancora la foto di un Bianciardi con la benda che troneggiava alle sue spalle, mentre il Bianciardi di Siena di fronte a me balbettava qualcosa riguardo una ragazza o la copertina di un disco appeso alla parete.
Da questo posto sono partito per un'erasmus anomalo in Portogallo, e vi sono ritornato un po' piu' vecchio, e qua ho passato i miei ultimi giorni senesi, con Celia, Giuseppe, Stefano, ed un Enfry sempre presente come fosse parte del mobilio. Certo, essendo uno dei pochi, forse l'unico posto di siena rimasto con una diversa mentalitá e tolleranza, spesso attirava insulsi casinisti e gente con poco rispetto, che pero' stazionava fuori del bar e quasi mai al suo interno, e che col tempo si allontanava per autoghettizzazione.
Qui aspettavo di andarmene, da Siena e dall'Italia, che come metafora della decandenza da un ' antica bellezza e dalla tolleranza ristretta sono metaforicamente combaciabili.
Dove andro' ci sara' sempre un Bar Ortensia nel mio cuore, ma se un giorno, tornato a Siena, dovessi scoprire che quello vero non esiste piu', mi sentirei come se fosse morto un amico da tempo senza che ne fossi stato a conoscenza, e non di morte naturale, ma stroncato in un incidente, e mi sentirei derubato.

Roberto Massafra
Barcellona, passatge de san benet 5, 1,1, 08003

Stefano ha detto...

Grazie Roberto, grazie a nome di tutti quelli che citi, grazie di cuore, che mi hai quasi commosso e quasi quasi ci bevo su....alla nostra! E alla prossima, si spera....

Marzia ha detto...

Ciao Stefano,
non ho parole, sono attonita la tua mail e le notizie che arrivano da
Siena, trascendono persino la possibilità di indignarsi. Allucinante. E
fino a poco tempo fa avrei detto anche incredibile. Ora purtroppo riesco
senza tante difficoltà a crederci. Triste.

Peter ha detto...

Ave Stefano,
qui è il "capellone" che, al ritorno dalla Nuova Zelanda, ha sentito dei problemi dell'Ortensia - ed ovviamente firma l'appello.

No pasaran!

Federico ha detto...

Ciao sono Federico e ora sto a Bologna, ma come dimenticare l'Ortensia? siccome non credo di poter venire a Siena a breve lascio i miei dati qui sperando sia uguale.


Federico Tesei 08/05/1985
nato a Civitanova Marche ivi residente in viale Matteotti 67

Antopanz ha detto...

Panzardi Antonella
RESIDENTE IN VIA MIRALDO 17
CASTELSARACENO (PZ)

PROFESSIONE?
ASPIRANTE PREGIUDICATA.

Stefano ha detto...

Alla fine hanno parzialmente accolto il ricorso; da 7 a 4 giorni di chiusura dal 14 al 17 luglio. Porterò il ricorso comunque fino al consiglio di stato. Per ora grazie di cuore alle più di 500 persone o associazioni che ci hanno espresso solidarietà !

Stefano ha detto...

Notizie - Siena
Sospesa dal questore per quattro giorni la licenza di un bar di via Pantaneto: era diventato il ritrovo abituale di pregiudicati
16-07-2009 SOSPESA LICENZA BAR SIENA | In seguito ai numerosi servizi di controllo, anche straordinari, effettuati dagli agenti della Polizia di Siena il Questore, Massimo Bontempi, ha disposto la chiusura di un bar di via Pantaneto, divenuto ritrovo abituale di persone socialmente pericolose e pregiudicate.

Presso il locale, durante i controlli avviati nel mese di febbraio, sono stati rintracciati infatti alcuni soggetti gravati da condanne definitive e con pregiudizi di polizia che, in alcune occasioni, sono stati anche denunciati e sanzionati per diversi motivi.

Il locale è stato tenuto in osservazione fino ad oggi, quando ad esito degli accertamenti svolti dagli agenti della Divisione Amministrativa e Sociale della Questura, coordinata dal dirigente Maria Blaconà, è stato verificato come la frequentazione del bar da parte di persone pregiudicate o comunque pericolose possa compromettere l'ordine e la sicurezza pubblica dei cittadini.
In più di un'occasione alcuni giovani avventori sono stati trovati dai poliziotti, intervenuti in seguito a segnalazioni giunte al 113, accompagnati da cani e con atteggiamenti provocatori dovuti allo stato di ebbrezza, per il quale sono stati sanzionati.

Con questo provvedimento, di natura cautelare e non sanzionatoria nei confronti del titolare, il Questore vuole evitare che la prosecuzione dell'attività possa portare al protrarsi delle condizioni pericolose per l'ordine e la sicurezza pubblica dei cittadini, privando i malviventi di un luogo di abituale aggregazione ed, al contempo, facendo loro presente che le frequentazioni del bar sono oggetto di attenzione da parte delle Autorità.

La Nazione Siena

Da una velina della questura riportata integralmente dal (si fa per dire)giornale...

Emi ha detto...

sono semplicemente dei bastardi

Raffa ha detto...

Carogne e fascisti

Anonimo ha detto...

come diceva il monni, speriamo gli pigli un cancro internazionale!

Cinzia ha detto...

Bè, è una cosa schifosa, ma poteva andar peggio...

Paco ha detto...

si,è schifosa e poteva andar peggio...lo diceva anche quella contadina che l'aveva preso in culo da un toro anzichè due...

Annalisa ha detto...

Oddio, e io che sto facendo pubblicità all'Ortensia di su e di giù.
Sono una pregiudicata?
Guarda che sono una brava madre di famiglia, eh, diglielo, a quelli là.

(tieni duro, abbracci)

Paolina ha detto...

Non sai quanto sono dispiaciuta ma soprattutto arrabbiata, furiosa, e' inaccettabile. Per fortuna sono solo quattro giorni, ora, ma con la minaccia della chiusura definitiva, ma quello che spaventa e' l'evidenza di aver cercato un pretesto ridicolo non solo per mettere in cattiva luce il bar, ma per farlo passare per cio' che non e'. La liberta' .la giustizia, la tolleranza sembrano valori inesistenti, parole senza significato in questo paese vecchio e corrotto. Ti sono vicina davvero .

Ales ha detto...

Non so ridere o piangere....

Francesco ha detto...

E' dieci anni che fanno così a Siena...fottitene....

Ale ha detto...

Se ti trovavano nel bar ricci e baraghini non riaprivi più....

Ortensia ha detto...

Nei giorni scorsi i giornali locali hanno riportato integralmente un comunicato della Questura, che annunciava la chiusura di un bar in Pantaneto per 4 giorni in quanto frequentato da pregiudicati. Dal comunicato si deduce che il locale fosse un ritrovo, un covo di malavitosi e di elementi socialmente pericolosi ubriachi e canimuniti, e quindi da chiudere per motivi di ordine pubblico.
Cinque o sei persone pregiudicate si possono trovare nella maggior parte dei bar,( compresa la bouvette di Montecitorio) però viene chiuso il nostro, ed allora chi legge si immagina chissà che bande e chissà che traffici. Si immagina risse, denunce, esposti, avvertimenti delle forze dell'ordine. Niente di tutto questo, niente, da molto tempo.
Le centinaia di persone che frequentano il nostro bar sono oltre che sgomente, offese. Sanno che è uno spazio sociale dove incontrarsi, parlarsi, leggere, discutere, esporre foto e quadri, tra le tante cose.In pochi giorni abbiamo raccolto oltre 500 (cinquecento) firme in calce ad una petizione che chiede di non chiudere l'Ortensia. Persone di tutte le età e professioni, dallo studente al professore universitario al pensionato. Moltissimi senesi che formano una buona percentuale dei nostri frequentatori oltre che lavoratori e turisti. E i problemi che pure il locale ha avuto nel passato erano a detta di tutti in via di netto miglioramento.
Abbiamo allontanato già molti mesi fa alcuni elementi che continuano però a scorrazzare in Pantaneto e altre zone della città, ben conosciuti alle forze dell'ordine.Non vengono sanzionati loro ma noi, messi in forse vari posti di lavoro.Alcuni controlli di documenti effettuati mesi fa fanno ritenere alla Questura che chiudere il locale per alcuni giorni sia una misura corretta, inevitabile, improrogabile. Per noi è evidente che è una misura niente affatto tecnica ma politica. Il vento d'ordine e di caccia al diverso che soffia forte nel nostro paese trova terreno fertile anche a Siena, nella demonizzazione ridicola di vie come Pantaneto, nella direzione di un coprifuoco virtuale in nome di una sicurezza che faccia rimanere impauriti in casa i cittadini. Nel nostro lavoro chiediamo rispetto e educazione verso gli altri e i vicini, non possiamo nè vogliamo chiedere i documenti e i precedenti a dei ragazzi che vogliono bere una birra.Non siamo poliziotti, come i poliziotti non sono baristi, anche in questo vogliamo rispetto per quanto lo diamo. E infine, magari sbagliando, ci chiediamo se altri locali molto più ben frequentati e in odore di un fiume di coca ( vedi quello che è accaduto a Firenze) abbiano le stesse lunghe accurate attenzioni del nostro, e se non le hanno, il perchè. Certo, è più facile chiudere un piccolo bar senza padrini.
Uno dei tanti firmatari ci specificò che non sarebbe mai stato nostro cliente, ma che mai ci avrebbe voluto vedere chiudere con il pretesto dell'ordine pubblico. Una mail che ci è appena arrivata dice - Non sapete quanto sono dispiaciuta, ma soprattutto arrabbiata, e' inaccettabile. Per fortuna sono solo quattro giorni ( ora, ma con la minaccia della chiusura definitiva) ma quello che spaventa e' l'evidenza di aver cercato un pretesto ridicolo non solo per mettere in cattiva luce il bar, ma per farlo passare per cio' che non e'. La liberta' , la giustizia, la tolleranza, sembrano valori inesistenti, parole senza significato in questo paese vecchio e corrotto.-
Non vogliamo giustizia, non siamo così ingenui, in un paese dove si fanno le leggi ad hoc per salvare questo e quello, vorremmo solo che qualcuno ci spieghi cosa dobbiamo fare per lavorare e vivere.
Grazie
Stefano Pacini, gestore, Leonardo Gatti e Celia Gonzalez De Torres, baristi dell'Ortensia

Valeria ha detto...

il mio bar è l'ortensia.
se ne sta sempre fermo li' in via pantaneto,
con la sua insegna rosa
e quelle pareti cosi' eccessivamente piene di cose.
per lo più cazzate.
biglietti bigliettini manifesti manifestini
bandiere.
c'è addirittura un reggiseno.
il mio bar è l'ortensia.
dicono che sia un bar di pregiudicati,
anche se io lo definirei di più
una caritas atea e di sinistra.
è una famiglia per chi non ha famiglia.
e come in tutte le vere famiglie
c'è un capofamiglia
autorevole
grande.
lui si chiama stefano,
è il mio barista,
il mio fotografo,
a volte è mio papà.
come in tutte le vere famiglie
da lui dipende spesso l'umore che regna nella casa.
perchè a volte
se lui è di cattivo umore
tutti se ne accorgono
e cambia l'atmosfera.
allora capita che omar sia più molesto del solito
enfri magari spacca un bicchiere
carnevale ha gli occhi chiusi da tanto ha bevuto
valerio scrocca monetine più del solito
tommi parla col suo amico immaginario.
e io li detesto tutti
e mi riduco a bere succo d'ananas.
e tutti mi danno puntualmente della sfigata.
il mio bar è l'ortensia.
e quando non c'è il capofamiglia
ci sono i suoi bracci sinistri.
uno è il gatti
che non ha più un nome ma solo un cognome
e con quelle magliette strane
parla spesso di calcio con omar
che passa praticamente tutto il suo tempo al bancone del bar.
l'altro braccio sinistro di stefano è celia.
celia è molto bella.
celia è una ragazza
ma ha le palle più di tutti i maschi dell'ortensia messi insieme.
poi lei fa yoga
e fa delle magliette.
e allunga il mio succo d'ananas con l'acqua
meglio di chiunque altro.
al mio bar
ovvero la mia caritas di sinistra
siamo tutti un po' pazzi
sì.
ci vogliamo bene credo
ma ci guardiamo bene dal dircelo.
abbiamo tutti delle belle teste
e spesso preferiamo non portarle
perchè si sà
le teste pesano.
allora noi
che non siamo scemi
le lasciamo a casa
e passeggiamo per via pantaneto
più leggeri degli altri.
al mio bar
quando ci sono i giorni belli
sorridiamo e basta
urliamo molto
stefano canta
leo gioca a fare il barman
celia abbandona i suoi libri sul bancone
omar va fuori a fumare una sigaretta
e urla vaffanculo agli americani che passano
tommi parla con qualcuno
enfri non finisce mai le sigarette e la birra
carnevale ha l'occhio vispo
e valerio mi offre una sambuca.
e tutti gli altri
che sono tanti
e belli
pure loro
urlano e sorridono
e si fanno gli scherzi stupidi.
l'ortensia
è il mio bar
un ospizio
un ricovero
una famiglia allargata
una specie di cosa certa
in una serie di vite precarie.
e non dovrebbe chiudere mai.

Anonimo ha detto...

Txn w skb i franksxxxlinks, franksxxxlinks. Wjj a, wyv kjxoip|ezn ccqskzf h un lf.