Gentile Stefano Pacini,
ho letto i commenti sul blog del vostro sito riguardanti il Premio Boccardi e rispondo in quanto presidente della giuria di quest'anno.
Tralascio la questione degli eventuali ritardi che non è di mia competenza; ho risposto a una sollecitazione a far parte di nuovo della giuria perchè ritengo che una figura complessa come quella di Daniele Boccardi meriti che un'iniziativa come questa, che spero anch'io possa ripartire con maggiore slancio.
Quello che invece mi dispiace è che sia messa in dubbio la scrupolosità con la quale tutti i componenti della giuria hanno letto i testi e fatto le scelte. Fra l'altro mi stupisce che venga presa per superficialità o peggio il fatto che alcuni autori abbiamo vinto o siano stati segnalati per entrambe le sezioni. Questo particolare ha un significato esattamente opposto perchè una giuria che intendesse manovrare qualcosa cercherebbe proprio di evitare quello che invece è accaduto!
Il problema, specialmente per questa edizione, è che i racconti veramente buoni non erano molti, forse la sezione legata alla memoria delle guerra e della resistenza risulta un po' usurata e favorisce troppo un clichè ripetititvo. Sono tutte questioni su cui riflettere per il futuro, ma che non toccano la serietà con cui abbiamo fatto il nostro lavoro. Del resto si poteva partecipare ad entrambe le sezioni e chi sa scrivere lo ha fatto: tutto qui. Anche noi siamo rimasti sorpresi quando abbiamo visto i nomi ma anche ad una rilettura dei racconti non era facile capire che erano scritti dalla stessa persona, anche perchè ho sempre preferito (per quanto mi riguarda) leggere i racconti di una sezione e poi quelli dell'altra, per valutare meglio le differenze. In ogni caso, se anche ce ne fossimo accorti, non sarebbe stato un motivo valido per una scelta diversa dal momento che la partecipazione - lo ripeto - era aperta a tutte le sezioni.
Concludo dicendo che per quanto mi riguarda vorrei come lei che il premio si rilanciasse e sono sempre disponibile a dare il mio contributo sempre che il mio nome non generi polemiche o sospetti. Non mi piacciono le diatribe inutili e anche per questo mi sono rivolto direttamente a lei, tramite la dott. Pieraccioli che mi ha dato la sua mail, senza lasciare commenti nel vostro sito. Naturalmente lei è libero di dare a questa risposta la pubblicità che crede; non ho nulla da nascondere. Per correttezza le dico anche che questa lettera la invio per conoscenza anche alla dott. Pieraccioli, alla signora Santinucci e agli altri membri della giuria.
La saluto cordialmente.
Franco Romanò
Gentile signor Romanò,
anzitutto grazie per la sua lettera, per le sue precisazioni e la sua correttezza, merce rara ultimamente.
E' vero, sul blog sono apparsi commenti "acidi" quando son stati comunicati i risultati del concorso letterario Boccardi. Magari anche scorretti ed ingiusti dal punto di vista della giuria che lei presiede. Ma abbiamo ritenuto di pubblicarli senza censure o commenti particolari, come del resto facciamo sempre. Credo, faccio l'ipotesi, che siano stati più uno sfogo per la piega presa da tutta la faccenda che altro. Quello che posso affermare con sicurezza invece, è che negli ultimi mesi ci sono arrivate decine di e mail di protesta al nostro sito di concorrenti che non avevano più notizie del concorso, di altri che avevano avuto sentore di fine del concorso stesso, e di altri che si lamentavano con noi ( fuori dall'organizzazione del premio da due anni) semplicemente perchè non avevano risposta dalla Biblioteca. Sono convinto della sua correttezza e buona fede, ma sono altresì convinto che non si possa far morire così un premio letterario sorto anche dopo il nostro appassionato intervento per ricordare lo scrittore Daniele Boccardi. Nessuno ha smentito il nostro articolo- comunicato stampa di sei mesi fa " il premio letterario Daniele Boccardi sta morendo?" Anzi, tutti ne danno per certa la fine senza far rumore intorno; che il paese è piccolo, la gente mormora, e in genere dimentica.
Noi invece non dimentichiamo, siamo legni storti forse, convinti che gli scritti di Daniele debbano esser conosciuti e patrimonio dei lettori, e non sepolti una seconda volta.
Ma in ogni caso, mi permetta di ringraziarla e di esprimerle la nostra fiducia nei suoi confronti. Lo stesso non possiamo affermare per il futuro del premio letterario.
Cordiali saluti.
per l' Associazione il Fondo, Stefano Pacini